Coronavirus, lo sciacallaggio osceno dei tedeschi nazionalisti in Alto Adige

Vi ricordate gli Schuetzen – o schützen -? Cioè i nazionalisti tedeschi dell’Alto Adige?
Quelli che dicono che l’Alto Adige si chiama Sud Tirolo perché dovrebbe far parte dell’Austria?

Quelli che non amano i monumenti agli alpini della prima guerra mondiale e che non ricordano i troppi morti che il terrorismo di matrice tedesca ha causato.

Ne abbiamo parlato qui https://www.lavocedelpatriota.it/fratelli-ditalia-unico-partito-a-difesa-dellalto-adige/

e qui https://www.lavocedelpatriota.it/autonomisti-di-svp-vogliono-cancellare-lalto-adige-e-di-maio-tace/

Ora sputano pure sui nostri morti, tra l’altro non capendo che il virus non fa sconti e domani potrebbe capitare anche a loro, e sui nostri simboli sacri.

Ecco l’orribile vignetta che gira sulle loro pagine social:

Cosa c’è scritto? il bambino, che rappresenta l’Italia, dice “Tutta Italia canta dai balconi. Pelle d’oca (emozione) pura” e lo Schuetzen risponde “Siam pronti alla morte? Esattamente il mio umorismo”.
Sputando al contempo sull’Inno di Mameli, sacro come tutti gli inni, e sui morti da Coronavirus.

Prima di tutto ci vorrebbe del rispetto. Il nostro inno è la nostra religione laica. Le parole di Goffredo Mameli, la sua storia di martire per l’Italia, il tricolore che sventola nel cielo e nei cuori degli italiani non può essere offeso, deriso, sminuito da nessuno.

Bene ha fatto, come al solito, il consigliere regionale di FDI, Alessandro Urzì, a denunciare questa vergogna.

Noi non sputeremmo mai sulle bare di persone innocenti, noi, se il dramma che viviamo arriverà con le stesse proporzioni in Austria e Germania, non dimenticheremo mai come siamo stati trattati ma lo stesso ci rimboccheremo le maniche e aiuteremo, per quanto possibile, i malati.
Perché siamo un popolo civile. Una nazione che ha insegnato la civiltà al mondo.
Non siamo certo privi di difetti e spesso siamo capaci di raccontarci solo quelli permettendo così agli stranieri di casa nostra, come sono gli Schuetzen, di ridere noi.
Però una cosa dobbiamo e devono ricordare: fra mille anni qualcuno farà qualcosa di eccezionale e poi canterà ancora l’inno di Mameli.
Di voi separatisti rimarrà soltanto un curioso vestito nella una teca di un museo.

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