Ci eravamo chiesti giorni fa cosa avesse fatto di buono il buon Mattia Santori in questo momento difficile per l’Italia oltre a sparire dalla circolazione. Ebbene dobbiamo parzialmente rettificare l’impietoso giudizio sulla sua pavida nullafacenza e sostanziale inutilità, perché qualcosa in realtà l’ha fatta: in compagnia di una variopinta armata Brancaleone, tra cui spiccano delle monumentali personalità, quali la Cirinná e Vladimir Luxuria, ha fatto da testimonial alla campagna “anche a casa siamo con te”, del circolo Mario Mieli.
Questa meritoria opera di bene consiste nel potenziamento in ragione dell’emergenza covid 19 della linea telefonica del servizio Rainbow Line, numero verde attivato dal circolo Mieli per il sostegno degli Lgbt, volto all’informazione sulle malattie sessualmente trasmissibili e su altre tematiche di interesse della comunità omosessuale e transgender.
Orbene, occorre che ci spieghino quali esigenze ulteriori e più pressanti possa avere un omosessuale costretto all’isolamento rispetto a quelle che può avere un eterosessuale, perché ci risulta davvero ostico comprenderlo. Ma possiamo serenamente dire che questa iniziativa, a cui non vedeva l’ora di prestare il volto il trinarciuto apparato della politica e del mondo dello spettacolo, ha dell’offensivo e del discriminatorio.
Offensivo perché costretti a casa in condizioni di reale fragilità ci sono intere categorie, che vivono difficoltà impensabilii: i bambini strappati alla loro quotidianità, i depressi cronici, i ludopatici, persone con disturbi alimentari gravi, i disabili, gli autistici, le donne, gli uomini e gli anziani maltrattati. A questi si aggiungono tutti gli italiani che non hanno più forza di immaginare un domani perché messi in ginocchio da una crisi epocale.
Discriminatorio perché l’orientamento sessuale non amplifica le difficoltà, nè l’eterosessualità deve comportare un’attenzione deteriore.
Ma non stupisce che chi ha fondato una fortuna solo sull’orientamento sessuale, chi predica Dio patria famiglia che vita di merda e chi ancora non si è capito cosa voglia fare nella vita a parte fare da megafono alle campagne ideologiche del partito democratico possano sposare questa inutile causa. Dal modo dello spettacolo però non ci si aspetta nulla, perché le risposte concrete su bisogni della gente non debbono arrivare da lì, dalla politica invece questo atteggiamento risulta inaccettabile. Contiamo migliaia di vittime, sono stati dimenticati e abbandonati a loro stessi gli italiani, si sta deteriorando tutto il tessuto socio economico della Nazione e ciò che di meglio trova da fare Santori, in buona compagnia della Cirinnà, è sponsorizzare questa insulsa campagna, che peraltro agli omosessuali non servirà a nulla, perché l’impatto psicologico dell’isolamento, la crisi economica e i problemi che dovremo affrontare quando finirà l’emergenza, non fanno distinzione di sesso, etnia o religione. Sì, questo ci dice che si è perso davvero il senso della misura.