“Lascia di stucco leggere le motivazioni della sentenza con cui il Gup Cannavale ha condannato alcuni partecipanti alle commemorazioni di Sergio Ramelli nel 2019. Tra le tante tesi discutibili c’è quella secondo cui la condanna sarebbe tanto più necessaria per la “pericolosa deriva sovranista” in atto nella nostra nazione, peraltro improvvidamente accostata a “episodi di intolleranza e/o violenza dovuti a motivi razziali” come se le due cose fossero collegate. Il che già la dice lunga. Quindi non solo non si può commemorare (peraltro con una ritualità più volte riconosciuta dalla Cassazione come non collegata ad alcun intento di ricostituzione) un ragazzo di 18 anni barbaramente assassinato per via delle sue idee politiche, ma il suo ricordo è tanto più grave quanto più in Italia si affermano le idee dei sovranisti. Secondo questa bizzarra teoria, più voti prendono Fratelli d’Italia o la Lega o chissà chi altro, più è necessario sanzionare il ricordo di un ragazzo innocente assassinato dall’estrema sinistra. Ci tengo a rassicurare il giudice: noi “pericolosi sovranisti” abbiamo imparato ad amare visceralmente la libertà e la democrazia, quelle vere, al punto che le difenderemo sempre da chi le vuole piegare al servizio di un’ideologia. Non ci sono riusciti negli anni bui con le chiavi inglesi e le pistole, non ci riusciranno nemmeno oggi con qualche astrusa sentenza”. É quanto dichiara in una nota l’europarlamentare milanese di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, commentando le motivazioni della sentenza sulle commemorazioni di Sergio Ramelli.