Carlo Cottarelli, economista ed ex senatore del PD scappato a gambe levate dal Nazareno dopo l’elezione di Elly Schlein, ha cercato di impartire una lezione di Giorgia Meloni con quella falsa modestia tipica dei radical chic: “Meloni – ha scritto su X l’economista – ha detto che è “fiera delle sue origini popolari… mi hanno chiamata borgatara…perché loro sono colti…scrivete Giorgia sulla scheda”. Lei fa bene a essere orgogliosa di essersi fatta da sé. Ma non è che se sei “colto” non ti sei fatto da te e ti devi vergognare”.
Poi Cottarelli ha calcato la mano, vantando il suo titolo accademico. Ma subito dopo averlo fatto, cade in un errore grammaticale da prima elementare: “Beh, io sono fiero di aver studiato. Non chiamatemi Carlo. Dott. Cottarelli mi sta bene. La laurea c’è l’ho”. La figuraccia è doppia visto che aveva appena finito di ostentare il “Dott.” posto tra il nome e il cognome. Iconica la risposta del ministro Guido Crosetto: “Io no: ho dovuto interrompere l’Università per la morte di mio padre e mi spiace. Forse avrei dovuto recuperare i pochi mesi che mancavano con una laurea online per il “Dott”. Amen. Ma grazie al Classico ed ai molti libri letti ho imparato a scrivere “ce l’ho” e non “c’è l’ho””.
Che figuraccia per Cottarelli. O meglio, per il Dott. Cottarelli, che fa andare a male quella che voleva essere una sua gloriosa risposta al Presidente del Consiglio. Sarà il caso, la prossima volta, di rileggere con attenzione il messaggio, con un occhio particolare rivolto alla grammatica, prima di rivolgersi alla quarta carica dello Stato. E, specialmente, prima di ostentare il proprio titolo di studio. Altrimenti, si rischia di fare la stessa fine del “Duca Alfonso Maria di Sant’Agata dei Fornari” ne L’oro di Napoli: “Carlo Dottor Cottarelli!”, e pernacchia finale, firmata Eduardo De Filippo.
Un bel calcio negli stinchi alla lingua italiana! Ma è da capire: il dott. »c’è l’ho« lavora con i numeri con tanti 0 (zeri), recuperandone qualcuno anche dalle sue pagelle sul rigo della materia “lingua italiana”.
Per una volta anche il Cottarelli mi ha fatto divertire.
Quando era l’uomo della spending review faceva solo pena. Cottarelli che cercava quali spese tagliare sembrava Bertoldo che – nella famosa vicenda con il Re Alboino – cercava l’albero a cui essere impiccato, e alla fine scelse una pianta di fragole.
Per il Cottarelli – perdonate, a Milano abbiamo il vizio di mettere l’articolo davanti ai nomi – non si poteva toccare la spesa per il personale, non si toccavano le pensioni, non si toccava la spesa sociale, alla fine non si tagliava niente, e infatti non fece nulla.
Ma il suo eccelso valore di economista è sicuramente surclassato dalla sua conoscenza dell’italiano.
Un altro dettaglio: una volta era un vezzo snob mettere il titolo tra cognome e nome: Cottarelli Dott, Carlo, non il contrario, Carlo Dott. Cottarelli.
Forse crede di essere James Bond.
Come si dice: “il mio nome è Bond, James Bond”.
Con affetto
Alessandro