Covid-19, il Governo estende emergenza fino a fine 2020, ma continuano gli sbarchi.

Il Governo è pronto ad estendere lo stato di emergenza legato alla diffusione del Covid-19 fino al 31 dicembre 2020.
A dirlo è il premier Giuseppe Conte che, a margine della cerimonia generale di innalzamento delle 78 paratoie del Mose, a Venezia, ha parlato dell’ipotesi circolata in queste ore sulla possibile proroga dello stato di emergenza nazionale varato lo scorso 31 gennaio fino al 31 dicembre. Possibile inoltre l’emanazione di nuovi DCPM, qualora dovessero rendersi necessari per nuove restrizioni e lockdown in caso di avanzamento da parte della pandemia.
Se si escludono pochi focolai isolati l’emergenza Coronavirus è ormai alle spalle ma l’esecutivo, a dispetto di un arretramento del virus nel nostro Paese, è orientato a tenere alta la guardia, perché in caso di seconda ondata “l’Italia dovrà farsi trovare ben preparata” e pronta a lottare con un nemico comunque oggi più conosciuto rispetto al passato. Secondo quanto riferisce La Stampa, il premier e il ministro della Salute Roberto Speranza sarebbero già al lavoro per il proseguo, ma Conte ha tenuto a precisare che si tratta comunque di “una decisione collegiale da prendere in Cdm con tutti i ministri.
A preoccupare sarebbero i numeri del coronavirus nel mondo: l’avanzare esponenziale del coronavirus nel resto del mondo e i casi di importazione dal Bangladesh, dove al 9 luglio si contavano ben 107 contagi, ha spinto il Comitato tecnico scientifico e il ministero della Salute a invocare la proroga. Il ministro della Salute Roberto Speranza avrebbe bloccato l’ ingresso ed il transito in Italia da 13 Paesi: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana. Nel frattempo però anche oggi si è verificata un’impressionante raffica di sbarchi a Lampedusa. In appena 24 ore, sulle coste dell’isola siciliana, sono giunti 618 immigrati su una ventina di barche. Ovviamente senza nessun controllo e nessuna quarantena. Ed il  rischio è che nelle prossime ore ne arrivino molti altri, visti i continui avvistamenti e soccorsi al largo, nel totale disinteresse del governo, convinto evidentemente che il coronavirus sia portato solo dai passeggeri dei voli e non dai barconi.
Impossibile quindi comprendere la vera ratio di tale provvedimento, che, di contro darebbe un’ulteriore spallata ai tentativi di ripresa del nostro paese. Se infatti lo stato di emergenza dovesse proseguire fino al 31 di dicembre, le conseguenze sarebbero diverse. Per prima cosa, il governo Conte potrà ancora fare ricorso, se lo riterrà necessario, ai Dpcm (Decreti del presidente del consiglio dei ministri), provvedimenti legislativi che, al contrario dei ‘normali’ decreti, non devono passare al vaglio di camera e senato. Anche la protezione civile manterrà i poteri ampliati di cui può già usufruire oggi, anche per quanto riguarda le operazioni di riapertura delle scuole. E anche lo smart working potrebbe essere prorogato, soprattutto tra i dipendenti pubblici.
E quindi gli  uffici continueranno ad essere bloccati e i medici di base continueranno a visitare solo per appuntamento (con attese fino a 10 giorni!) rispondendo a malapena alle email (che presuppongono un buon utilizzo di un computer che molti anziani non hanno). E questo continuerà a determinare un sovraccarico di lavoro a carico dei PS con relativo ritardo nelle prestazioni anche urgenti.
Uffici bloccati, visite urgenti rimandate, vaccini obbligatori e TSO per chi rifiuta le cure: ecco il piano di Conte per risollevare l’Italia!

Resta aggiornato

Invalid email address
Promettiamo di non inviarvi spam. È possibile annullare l'iscrizione in qualsiasi momento.
Letizia Giorgianni
Letizia Giorgianni
O te ne stai in un angolo a compiangerti per quello che ti accade o ti rimbocchi le maniche, con la convinzione che il destino non sia scritto. Per il resto faccio cose, vedo gente e combatto contro ingiustizie e banche. Se vuoi segnalarmi qualcosa scrivimi a info@letiziagiorgianni.it

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Leggi anche

Articoli correlati