“Dall’audizione dei rappresentanti dell’Istituto superiore di sanità in commissione Covid è emersa una problematica oggettiva con cui i tecnici dell’Istituto sono stati costretti, loro malgrado, a confrontarsi durante la prima fase della pandemia. Ogni Regione, infatti, raccoglieva e lavorava dati su contagi e ospedalizzazioni difformi a causa anche dei diversi sistemi informativi in proprio possesso. Questa disomogeneità regionale offriva, evidentemente, un quadro della pandemia generale non del tutto veritiero. In ragione dell’emergenza sanitaria in atto occorreva maggiore accuratezza. Pertanto, le misure di contenimento che venivano prese su scala nazionale non avevano una giustificazione fondata su dati comuni. L’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, così solerte nell’emanare dpcm spesso discutibili che restringevano le libertà degli italiani, avrebbe dovuto valutare piuttosto un provvedimento teso a integrare il metodo di raccolta dei dati regionali. Non averlo fatto è una mancanza grave, che non ha agevolato il lavoro dei tecnici e che dimostra, ancora una volta, la pessima gestione della pandemia di Covid da parte del governo giallo-rosso”.
Così in una nota il deputato di Fratelli d’Italia Francesco Ciancitto, vicepresidente della commissione bicamerale d’inchiesta sull’emergenza Covid.