Il Partito democratico abbandona l’Aventino. Se prima rifugiarsi sul colle era simbolo di rivolta contro lo strapotere, adesso che abbiamo tutte le garanzie costituzionali per vivere democraticamente appare talvolta più un capriccio. Specie se il capriccio, come in questo caso, è evitare che si faccia chiarezza sul Covid. L’Aventino dei patrizi radical contro i plebei che hanno sofferto la pandemia e cercano la verità.
Prove di ostruzionismo
Al Pd va riconosciuto il merito di essersi unito di nuovo ai lavori della commissione d’inchiesta sul Covid. Non certo quello di contribuire diligentemente per lo scopo, a quanto pare non comune a tutti, di cercare la verità. Le ultime diatribe ruotano intorno alle mascherine e alla questione della Jc Eletronics, che riceverà 203 milioni di euro dallo Stato, quindi da tutti noi, perché l’allora commissario straordinario nominato dal Governo Conte, Domenico Arcuri, decise improvvisamente di stracciare il contratto siglato con la società prima del suo arrivo al comando e destinato alla ricezione di mascherine già certificate, affidandosi poi a dei sistemi di protezione personale di origine cinese che invece non rispettavano gli standard. “È chiaro che le due questioni sono connesse perché da una parte abbiamo una società che doveva importare mascherine regolari a cui viene risolto illegittimamente, da Domenico Arcuri nominato da Giuseppe Conte, il contratto di fornitura. Dall’altra abbiamo un funzionario delle Dogane che indagava sulla importazione regolare e irregolare delle mascherine ed è stato ostacolato per impedirgli l’attività di indagine”: è quanto ha sostenuto, come riportato da La Verità, Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione. In ogni caso, il Pd ha rimandato le audizioni di Miguel Martina, il già citato funzionario dell’Ufficio antifrode delle dogane e dei Monopoli che ha subito mobbing dopo aver scoperto l’importazione di dip non a norma, e di Dario Bianchi, fondatore della Jc Eletronics, riuscendo a ottenere il rinvio a dopo le festività natalizie. “Il Pd sta provando a far ricominciare tutto da capo come se fino ad ora non fosse successo nulla. Ma credo che abbiamo capito tutti che facciamo sul serio e c’è l’intenzione di andare sino in fondo”.
Il Pd contro l’eliminazione delle multe ai non vaccinati
La maggioranza dunque fa sul serio. Ci saranno anche tavoli tecnici con cui “approfondiremo tematiche prioritarie attraverso consulenze scientifiche su protocolli e modelli di cura, terapie domiciliari, lockdown, misure restrittive, vaccini e via dicendo” ha detto Buonguerrieri, e “contestualmente porteremo avanti anche il filone dei dati statistici sui decessi, che saranno oggetto di una delle prossime sedute”. C’è ancora altro di cui si lamentano i dem: la cancellazione delle multe per i non vaccinati: “Il Pd torna strumentalmente a rivangare una stagione, quella della pandemia, caratterizzata da divisioni e divieti che hanno duramente colpito gli italiani e da pesanti opacità ancora tutte da chiarire. Lo dimostra oggi l’onorevole Marco Furfaro – ha detto ancora Buonguerrieri -, accusando di nuovo la maggioranza per aver annullato le multe ai non vaccinati contro il Covid. Questo provvedimento pone rimedio, ancora una volta, agli errori di una sinistra ideologica, evidentemente attratta da politiche coercitive stile regime socialista. Quanto all’elenco di azioni che il Governo avrebbe potuto fare con i soldi incassati dalle tasche dei cittadini non vaccinati, cioè interventi per la sanità e per gli alluvionati, ricordo a Furfaro due semplici cose: la prima è che la sinistra che governa l’Emilia-Romagna ha speso – come ha confermato la Corte dei conti – solo il 10% delle risorse stanziate dal governo Meloni per la messa in sicurezza del territorio post alluvione del maggio 2023, la seconda è che in tanti anni di Esecutivi nazionali a trazione Pd la sanità è stata definanziata per oltre 37 miliardi, mentre con il governo Meloni sono state stanziate risorse record per il fondo sanitario. Ma del resto – ha concluso Buonguerrieri – come aspettarsi sulla sanità discorsi attendibili dal collega Furfaro, che ha recentemente confuso un’associazione che si chiama ‘pro-choice’ per ‘anti-abortista’?”.