Tutto quello che fa crea una serie di reazioni a catena che fanno discutere, e non poco, tutti gli altri Paesi occidentali, e non solo. Solo ieri è apparsa su tutti i giornali la notizia secondo cui Donald Trump ha emanato delle sanzioni alla Corte penale internazionale. E prontamente decine di Stati, 79 per la precisione, hanno voluto rimarcare la loro distanza dalla scelta del presidente degli Stati Uniti. Sono quasi tutti Stati europei: c’è il Belgio, la Francia, la Germania. La Spagna, la Grecia, l’Irlanda. E ancora Paesi Bassi, Svezia, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Polonia,
Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Lussemburgo. Poi Estonia, Cipro, Lettonia, Croazia, Austria, Malta. Mancano però altri Paesi. Si sono sfilati da questo documento contrario alle sanzioni la Repubblica Ceca e l’Ungheria. Tra i Paesi del G7 il Giappone. E, non da ultima, l’Italia. Paesi che dunque si sono schierati dalla parte di Donald Trump, che ha avviato questa lotta per l’atteggiamento tenuto dalla Corte penale internazionale nei confronti specialmente di Israele, emanando un mandato di arresto internazionale a Benjamin Netanyahu.
L’accusa degli Stati Uniti è quella di “aver intrapreso azioni illegali e infondate contro l’America e il nostro stretto alleato Israele”. Dunque, l’ordine esecutivo di Trump, con il quale, oltre alle sanzioni per la Cpi, il presidente americano ha imposto delle limitazioni per i lavoratori della Cpi presso gli Stati Uniti. Non potranno accedere negli Usa, infatti, funzionari, dipendenti, agenti della Corte penale internazionale. Limitazione che si estende anche ai familiari più stretti e a chiunque possa essere ritenuto un possibile collaboratore della Corte. Una previsione che comprende, poi, il congelamento di tutti i beni della Cpi negli Stati Uniti.
Anche il presidente israeliano, Netanyahu, destinatario del mandato d’arresto insieme all’ex ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha espresso il suo apprezzamento per la scelta del tycoon. Una scelta definita “coraggiosa”, che mira a difendere “gli Usa e Israele da un tribunale corrotto, antiamericano e antisemita, che non ha alcuna giurisdizione o base per impegnarsi in azioni legali contro di noi. La Corte penale internazionale ha condotto una campagna spietata contro Israele come prova per un’azione contro gli Usa. L’ordine esecutivo di Trump protegge la sovranità di entrambi i Paesi e i suoi coraggiosi soldati. Grazie, presidente”.