Il clima di acrimonia nei confronti di Fratelli d’Italia continua a crescere, dopo gli scontri all’Università Sapienza di Roma dove i ragazzi appartenenti al gruppo giovanile di FdI, Azione universitaria, sono stati vittima di botte e assalti dei collettivi, è il turno di Torino e Catanzaro.
Nella città piemontese non fa più notizia la “caccia al fascista” messa in atto dai centri sociali titillati dall’amministrazione comunale. Ieri un gruppo di antagonisti ha compiuto un ‘attacco’ a un banchetto allestito da FdI. Gli aggressori, secondo quanto riferito, hanno lanciato insulti e hanno sputato verso il gazebo, dove fra gli altri erano presenti dei consiglieri comunali. “Mi sembra evidente – dichiara Maurizio Pedrini, coordinatore torinese di Fratelli d’Italia – che a sinistra ci siano persone che non tollerano le opinioni altrui, soprattutto se divergenti dalle loro. Non possiamo sottovalutare questo clima di intolleranza che sta crescendo in città”. La capogruppo di FdI nella circoscrizione, Patrizia Alessi, che era sul posto, afferma che “questo è il risultato della complicità tra il sindaco e la sua giunta con il centro sociale Askatasuna, che, nonostante l’indifferenza delle istituzioni, continua ad essere occupato senza che venga fatto nulla per fermarlo”.
A Catanzaro invece, nella notte tra sabato e domenica, ignoti hanno danneggiato la sede di Fratelli d’Italia situata nel centro storico: scritte ingiuriose e manifesti strappati hanno spinto i vertici locali del partito a denunciare l’accaduto alla Polizia. Il coordinamento cittadino ha bollato il gesto come “vile, contrario alle regole della democrazia e figlio di un clima di odio che alcune parti politiche non riescono a condannare e, in alcuni casi, alimentano attraverso dichiarazioni incendiarie. Sia che si tratti di una ragazzata o di un gesto di intolleranza politica, arriva dopo numerosi gesti offensivi alle sedi del partito sul territorio nazionale”.
Questi attacchi, ormai periodici se non addirittura quotidiani, denotano una mancanza di rispetto e un’intolleranza politica di certi gruppi verso chi ha idee diverse dalla loro. Assaltare giovani universitari, aggredire consiglieri comunali, danneggiare sedi di partito: questa è la libertà che professano gli autoproclamatisi democratici che combattono contro la presunta deriva fascista. Una violenza ormai sdoganata dai centri sociali che si inseriscono nelle proteste per causare disordini nascondendosi dietro la lotta per la libertà, quando in Italia tutti possono dire e fare tutto e il contrario di tutto. Emblematiche le immagini degli scontri avvenuti a Bologna e Torino tra violenti rossi e Polizia, cosa sarebbe accaduto in qualunque altro Paese se queste menti avvelenate dall’odio avessero lanciato una bomba contro le forze dell’ordine? Questi sono solo alcuni episodi ma potremmo andare avanti giorni ad elencare tutte le violenze compiute da estremisti di sinistra e anarchici nei due anni di governo Meloni. Però in Italia c’è la deriva autoritaria…