Era sicuramente tempi diversi: c’era la pandemia, per tre mesi l’Italia era rimasta paralizzata sotto i colpi del Covid e dei DPCM continiani. Ma ora, a circa tre anni di distanza dal periodo 2020-2022, l’estate sembra promettere bene in termini di lavoro: le previsioni sugli stagionali sono ampiamente favorevoli e albergatori e ristoratori di tutta Italia possono finalmente sorridere dopo i periodi di magra degli anni scorsi, quando era facile imbattersi in servizi tg di denuncia sul fatto che era diventato impossibile trovare personale. Complice talvolta qualche imprenditore furbetto, disposto a pagare poco in cambio di prestazioni corpose anche in giorni festivi.
Ma forse la differenza tra quel periodo e la prossima estate sta in un fattore in particolare: il Reddito di Cittadinanza. Abbiamo, infatti, già riscontrato il beneficio derivante dall’eliminazione della misura grillina sul mondo del lavoro: nel solo 2023, gli occupati sono aumentati di circa mezzo milione di unità, con un record registrato nell’occupazione femminile e buoni numeri in quella giovanile. Un beneficio anche sulle casse dello Stato (in 4 anni il Rdc ha risucchiato 35 miliardi) sancito non solo da fonti governative, ma anche da autorevoli istituti (quindi super partes).
Ristoratori e albergatori registrano un forte aumento delle domande rispetto alle scorse estati e il boom, a quanto pare, deriva proprio dal Sud. Quel Sud a lungo soggiogato all’assistenzialismo grillino. Un balzo, in realtà, si era registrato già lo scorso agosto, dopo di fatto l’annuncio dell’eliminazione del reddito. Ad esempio, nello spezzino, Confcommercio conferma che nel 2023 i contratti estivi sono aumentati di più di 2 mila unità. È chiara Daniela Santanchè, ministro del Turismo: “Per i lavoratori stagionali c’è stato un incentivo gigantesco”. È sicura Santanchè: l’incentivo è l’eliminazione del reddito. “Mi sembra il più grande incentivo che il governo potesse fare, tant’è che la situazione sta un po’ migliorando”, ha concluso.