Il Governo dall’inizio del suo mandato ha avviato un percorso di riforme all’interno del sistema tributario con l’intento di semplificare la disciplina tributaria, rendendo il sistema fiscale più chiaro, equo ed efficiente. Un sistema legato ancora pesantemente a logiche del passato, che attendeva una riforma dagli anni ’70.
I primi effetti di questo percorso di riforme iniziano ad avere i suoi effetti positivi all’interno del sistema economico: stando alle fonti del MEF, quest’anno la legge di Bilancio godrà di 25 miliardi derivanti dall’extra gettito.
Dal taglio dell’IRPEF al superamento del redditometro
Diverse sono state le misure adottate in ambito fiscale, dalla riduzione delle aliquote IRPEF da 4 a 3 e il conseguente innalzamento della no tax area a 8.500 euro/anno e per le imprese la maggior deduzione dal reddito del costo del personale di nuova assunzione, il concordato preventivo biennale per le partite IVA che consentirà a milioni di partite iva di accordarsi in anticipo con l’Agenzia delle entrate sulle tasse da pagare nel biennio successivo, consentendo così a chi aderirà la capacità di programmare futuro e investimenti e ancora il superamento del “redditometro” con l’introduzione di una nuova misura, che stanerà i grandi evasori, cioè chi possiede beni di lusso, ma risulta nullatenente e non paga le tasse.
Maxi recupero dalla lotta all’evasione
Queste misure si sommano a quanto messo in campo per il recupero dell’evasione fiscale: occorre ricordare, quanto certificato ad inizio anno da Agenzia delle Entrate – Riscossione con l’aumento record, 4.5 miliardi in più rispetto al 2022 (+22%) in termini di somme confluite nelle casse dello Stato.
In un contesto di maggiori entrate per lo Stato, grazie ad un fisco più amico ed equo, ma anche rigoroso all’insegna del “pagare tutti per pagare meno”; al miglioramento del quadro macroeconomico, da ultimo l’espansione del PIL che cresce – secondo i dati Eurostat- di +1% nel secondo quadrimestre del 2024 rispetto all’anno precedente, consentiranno al Governo di avere maggiori disponibilità per la legge di Bilancio 2024, ricordando che anche per quest’anno buona parte delle risorse serviranno per ripianare il debito – voragine generato dal superbonus introdotto dal Governo Conte.
Dati alla mano, ancora una volta vengono smentite le voci funeste di parte dell’ opposizione e sindacati che parlavano di favoritismi nei confronti degli evasori a danno dei contribuenti che pagano le tasse anche per chi non le paga: le misure del Governo hanno consentito recuperi dall’evasione record per le casse dello Stato, ma anche per le somme recuperate per conto di altri enti come INPS e Comuni per un totale di quasi 31,5 miliardi di euro a cui si sommano oltre 26 miliardi dei versamenti spontanei dei contribuenti.