“Lo diciamo da tempo: a Gaza l’Italia sarà in prima fila. Ci è stato chiesto da Blinken di formare le forze di polizia che possono costituire il futuro Stato palestinese”. Così, al Corriere della Sera, il ministro della Difesa Guido Crosetto. I carabinieri nella Striscia? “Io mi auguro di poterlo fare, perché vorrebbe dire che quella martoriata terra ha intrapreso la via della ricostruzione – spiega -. Ma lo faremo solo se tutti ce lo chiederanno. Noi non andremo lì perché ce lo chiedono gli americani: andremo lì se ce lo chiedono gli israeliani, i palestinesi, tutti. Non andiamo lì per una parte: andiamo lì per la pace. Con Meloni e Tajani, abbiamo sempre detto che ovunque scoppi la pace e serva un contingente italiano, il contingente ci sarà”.
Capitolo Ucraina: “Io mi auguro che questo sia l’ultimo anno. Mi hanno guardato con stupore quando l’ho detto sul Libano. O tre settimane fa, su Gaza. Ma non è soltanto perché è cambiata la presidenza americana: la speranza è che sia l’anno giusto. Potrebbero esserci le condizioni per una tregua. Sono due anni che insisto per aiutare in tutti i modi possibili e, parallelamente, giungere a un tavolo di pace ripristinando il diritto internazionale”.
Tra Gaza e Ucraina c’è una differenza negoziale enorme “perché chi ha invaso l’Ucraina probabilmente è lo Stato con cui è più difficile trattare. L’Occidente molto spesso dice: eh, ma basta, questa guerra è troppo lunga. Ma questa è lunga perché la vuole Putin, che ha deciso di cancellare questa nazione. Noi stiamo facendo quel che dovrebbe fare tutta la comunità mondiale: sostenere questa lotta per difendersi”.
Zelensky è tornato a chiedervi un contingente: “Non decido io. Ma l’unico contingente che potrebbe venire qui, se si arrivasse alla pace, sarebbe un contingente multinazionale. Europeo? No, multinazionale”.