“L’arrivo in Italia di Mariela Castro, figlia del dittatore Raul e nipote di Fidel, per rilanciare l’agenda gender, è un goffo tentativo per nascondere a livello internazionale le violazioni dei diritti umani a Cuba. Recentemente, infatti, è stato approvato a Cuba il nuovo Codice di Famiglia, che rappresenta una mossa disperata, da parte del regime comunista, di nascondere le violazioni delle libertà e le violenze sulla popolazione perpetrate dal regime castrista.
Il Codice, che legalizza la maternità surrogata, il matrimonio ugualitario e l’adozione per singoli e coppie omogenitoriali, ha aperto le porte all’ideologia gender nell’isola caraibica. Tuttavia, i diritti civili non possono precedere i diritti umani. Prima di tutto, uno Stato dovrebbe garantire i diritti dell’essere umano, e se non lo fa, non possiamo dire che rispetti anche i diritti civili di un omosessuale, lesbica o di qualsiasi altra condizione.
Mariela Castro, che lascia a casa il peso di oltre mille prigionieri politici, vorrebbe insegnare con grande ipocrisia all’Italia ciò che Cuba non ha mai avuto: la libertà di espressione, di manifestazione, il diritto politico di votare ed essere votato, il diritto ad opporsi ad un regime spietato e sanguinario.
Saremmo, infine, curiosi di sapere con quali soldi questo tour viene finanziato, visto che il Governo Cubano in questi giorni ha ufficializzato con risoluzione ministeriale che non pagherà tutte le pendenze per fornitori cubani e stranieri nel settore del turismo a far data dal 30 novembre 2022.
Insomma, lo Stato cubano è in default, ma la Deputata Mariela Castro trova i soldi per fare un viaggio all’Estero e probabilmente con le esigue rimanenti casse dei contribuenti cubani.” –
Così Cinzia Pellegrino, coordinatore nazionale del Dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia.