“Mi domando come mai il deputato Pd Orfini insulti in modo volgare e gratuito i vertici del Ministero della Cultura. Forse è frustrato, perché negli anni in cui si sono succeduti i governi a targa Pd non sono riusciti a dare una risposta alle tante lavoratrici e ai tanti lavoratori delle Fondazioni lirico-sinfoniche che attendono da vent'anni il rinnovo dei contratti collettivi della categoria. Rimandare i problemi è sempre più conveniente che affrontarli. Questo hanno sempre fatto gli esecutivi che si sono succeduti in questi anni. Con Giorgia Meloni la musica è cambiata. Orfini farebbe meglio a documentarsi prima di lanciare offese. Lo scopo del lavoro del sottogretario Mazzi e di tutto il Mic non è soltanto tutelare il mondo della cultura, ma anche quello di garantirgli un futuro florido e non esclusivamente dipendente dalle risorse pubbliche. Affermare di essere dalla parte dei lavoratori senza muovere un dito per rinnovargli il contratto è un'ipocrisia che non si addice al modus operandi dell'esecutivo Meloni. Per le Fondazioni liriche e i loro lavoratori questo è un momento importante, tutti devono fare seriamente la propria parte: basta parole, ora ci vogliono i fatti. Otto milioni di euro per la preintesa è un fatto inconfutabile dell'impegno che sta mettendo questo governo. Da parte del mondo lirico ci aspettiamo che comprendano che non è più il momento di proteggere rendite di posizione. Chi è chiamato a gestire e spendere denaro pubblico lo deve fare con massima attenzione nel rispetto delle buone regole della pubblica amministrazione: economicità, efficacia ed efficienza nella spesa pubblica”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi, capogruppo in commissione Cultura di Palazzo Madama.