“Non è facile ricostruire la vita del grande esploratore Giovanni da Verrazzano, viste le numerose difficoltà incontrate dalla storiografia: documenti perduti o contraffatti, equivoci e scambi di persona, polemiche e strumentalizzazioni politiche. L’approfondimento culturale è perciò importante, non solo per Firenze ma per l’Italia intera. Il saggio di Marco Hagge fa luce sulla biografia del navigatore toscano attraverso un’accurata indagine storica e filologica, incentrata in particolare sui suoi documenti autografi. Dopo un’analisi delle conoscenze geografiche nel XV secolo, la narrazione abbraccia la storia di Giovanni, offrendo il ritratto di un viaggiatore coraggioso che fu anche una penna più che raffinata, e che nel 1524 compì un’importante traversata transatlantica per esplorare poi vaste zone della costa americana. Uomo d’azione, inserito a pieno titolo nella vita pubblica e in una rete ben strutturata di relazioni politiche, Giovanni da Verrazzano fu geografo e marinaio, espressione massima della figura del navigatore-umanista. Fu sfortunato e gentiluomo e la sua vicenda personale coincide con quella della centralità di Firenze, capitale del Rinascimento e dei traffici commerciali dell’epoca. Nella New York di oggi c’è tanto dell’Italia e di Firenze anche grazie alle scoperte compiute da Verrazzano. È giusto quindi oggi tributargli un omaggio attraverso questo libro”.
Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Cultura al Senato, Paolo Marcheschi, intervenendo oggi in Senato alla conferenza stampa di presentazione del testo “Giovanni da Verrazzano, navigatore e gentiluomo”.