Cultura, non casta: Giuli difende il merito contro gli attacchi delle star

Circa cento star del cinema italiano attaccano il ministro della Cultura e il Governo Meloni. Giuli: “Rafforzare il modello europeo”

“Basta attacchi al cinema che soffre”. È scontro aperto tra il cinema italiano e il ministro della Cultura, Alessandro Giuli. In una lettera indirizzata al ministro circa un centinaio di registi e vip del cinema si sono rivolti al titolare del Ministero, chiedendo di fare qualcosa per risolvere la crisi che incombe sul settore e un incontro tra governo e associazioni di categoria: “L’incertezza normativa e i ritardi hanno causato una crisi che ha colpito molte produzioni”.

L’attacco di Elio Germano

Tutto parte dalla consegna dei David di Donatello al Quirinale il 7 maggio, occasione nella quale Elio Germano e Geppi Cucciari hanno accusato Giuli di fare poco per il cinema e di farlo male. L’attacco frontale è arrivato dall’attore Elio Germano: “Vorrei che il ministro si confrontasse con i diversi rappresentanti della nostra categoria anziché piazzare gli amici nei vari posti come fanno i clan. Il cinema è davvero in crisi e noi crediamo per grossa responsabilità del ministero della Cultura. Sentirci dire che le cose vanno bene, in questo modo tra l’altro bizzarro, è dal mio punto di vista fastidioso”. Germano ha sottolineato il presunto stato di abbandono del cinema italiano, il governo Meloni non fornirebbe abbastanza contributi. I numeri sembrano smentire l’interprete capitolino. I cinque film a cui ha partecipato a vario titolo dal 2023 ad oggi hanno ricevuto 12 milioni di fondi ministeriali. Considerando che i costi complessivi sono stati di 24 milioni, il governo ha contribuito a più di un terzo del budget per i suoi film. Per fare due esempi, riportati dalla pagina Instagram “Siete dei poveri comunisti”: “Berlinguer – La grande ambizione” ha ottenuto più di 2 milioni, mentre “Confidenza” ha toccato quota 2,7 milioni. Anche la comica Geppi Cucciari, durante la presentazione dei David aveva attaccato Giuli riferendosi al suo linguaggio criptico: “L’unico ministro i cui interventi possono essere ascoltati anche al contrario, e spesso migliorano”.

La replica del ministro Giuli

La replica di Giuli non si è fatta attendere, all’evento di Fratelli d’Italia sulla cultura a Firenze ha accusato Germano di fare parte di una “minoranza rumorosa” che approfitta della propria visibilità e di luoghi istituzionali per “cianciare in solitudine”. Il ministro ha poi citato Cucciari affermando che alla cultura di sinistra, un tempo dotata di intellettuali, “sono rimasti i comici e basta”.

La lettera degli artisti

Nella lettera firmata dai lavoratori dello spettacolo, tra cui nomi altisonanti come Paolo Sorrentino, Nanni Moretti e Paola Cortellesi (solo per citarne alcuni), si prendono le difese di Germano e Cucciari: “Si fermino le polemiche pretestuose e gli attacchi inaccettabili a chi democraticamente ha mosso critiche all’operato del ministero”. La lettera poi attacca direttamente il governo Meloni: “Negli ultimi due anni il quadro di complessiva incertezza normativa e i ritardi, generati in primis dall’operato del governo nella gestione della riforma del tax credit (lo sgravio fiscale che permette di finanziare i film italiani, a prescindere dal successo che avranno al botteghino), hanno causato una crisi di sistema che ha colpito molte produzioni, soprattutto le più piccole e indipendenti, e ha lasciato senza lavoro centinaia di lavoratrici e lavoratori”. Nel documento aggiungono: “La cultura e la democrazia italiana non possono essere piegate a interessi di parte, ma vanno tutelate e arricchite con rispetto delle competenze, delle professionalità, delle regole costituzionali e dei diritti di tutti e tutte”.

FdI: “Rotto meccanismo stagnante e clientelare”Alla lettera aperta delle star ha replicato il vicecapogruppo al Senato di Fratelli d’Italia, Raffaele Speranzon: “Parliamo degli stessi attori, registi e sceneggiatori che per anni hanno monopolizzato fondi pubblici e palinsesti televisivi”. Riferendosi al tax credit ha aggiunto: “Ha il merito di aver rotto un meccanismo stagnante e clientelare: quello dei contributi a pioggia distribuiti a prescindere da qualità e risultati”. Ieri mattina da Bruxelles Giuli interviene al Consiglio Ue Cultura sul tema del sostegno al cinema e lancia l’idea di un tax credit continentale: “Bisogna difendere e promuovere l’industria del cinema e dell’audiovisivo europeo, consapevoli del suo straordinario valore per la cultura e l’immagine dell’Europa nel mondo. Dobbiamo rafforzare il modello europeo di finanziamento, la regolamentazione per la creazione di film e contenuti audiovisivi, sostenendo la co-produzione europea”.

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Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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