Da Santoro a Cecchi Paone: i “grandi” nomi della sinistra bocciati dagli elettori

“Grandi nomi” che non ce l’hanno fatta. Queste elezioni europee ne sono state zeppe: professoroni e soliti noti hanno popolato le liste dei partiti della sinistra per fare da acchiappa voti, sfruttando il loro potere mediatico. Qualcuno, sia chiaro, ce l’ha fatta: ce l’ha fatta Lucia Annunziata, candidata con il PD nel Meridione. L’ex Rai, dopo aver lasciato la Tv di Stato lamentando di essere stata licenziata e di non riconoscersi nella nuova linea editoriale, cosa che aveva fatto suscitare il classico esercito di benpensati pronti a urlare alla “censura” in Rai; l’ex Rai, appunto, dopo aver fatto calmare le acque, ha poi annunciato la sua candidatura al Parlamento europeo, svelando di fatto le carte: il suo addio in Rai non fu motivato dalla censura, ma dalla comoda poltrona che a Bruxelles la aspettava e sulla quale ora potrà accomodarsi. Ce l’ha fatta anche il sindaco di Bari Antonio Decaro, l’uomo di Emiliano che il governatore pugliese ebbe la premura di “affidare” ai boss mafiosi della parte antica della città. Ce l’ha fatta, in extremis, anche Marco Tarquinio, l’ex direttore dell’Avvenire, in bilico fino all’ultimo per quello che sembrava essere un giallo: un problema nel sistema di conteggio delle preferenze a Roma che ha portato molti, anche il sindaco Gualtieri, a temere l’ingerenza degli hacker russi sul voto. L’allarme è rientrato e Tarquinio è entrato al Parlamento europeo: il “pacifista” anti-Nato ora potrà accomodarsi sulle poltrone blu di Bruxelles.

E invece la Meloni ne fa due milioni e mezzo

Molti altri invece non ce l’hanno fatta. Non ce l’ha fatto il fu Terzo Polo tutto. Né Renzi, né Calenda e neppure la “new entry” Emma Bonino, nonostante il suo partito si chiami +Europa. Fallimentare la sua lista formata con l’ex sindaco di Firenze denominata Stati Uniti d’Europa. Una batosta alla loro idea di Europa: un’Europa che ammazza le diversità, le singolarità, le peculiarità dei singoli Stati membri, dei popoli europei, cultura e tradizioni. Un’idea che sposa bene il sistema di burocrati che ha governato Bruxelles negli ultimi anni e che invece sbatte contro la volontà della maggioranza della Nazione e di molti altri Paesi in giro per il continente. Stati Uniti d’Europa, in pratica, ha fallito già nella sua denominazione: 3,76% dei consensi, soglia di sbarramento non superata e nessun posto in Europa. Resta fuori anche Alessandro Cecchi Paone, candidato nella lista, che non ha neppure raggiunto soglia 3mila preferenze.

Male anche Azione di Calenda, che ottiene buoni consensi dagli studenti fuorisede ma che non supera il 3,35% totale. Resta fuori dal Parlamento europeo Cateno De Luca con la sua lista dalle mille liste civiche, pacifiste e autonomiste: 1,22%. L’exploit è di Alleanza Verdi e Sinistra, che sale al 6,7%: strategia vincente candidare Ilaria Salis e altri tanti nomi ascrivibili alla lotta contro il fascismo. Contro i mulini al vento, insomma. Ma tra i tanti nomi, da sottolineare è quello di Christian Raimo, il professore di filosofia, volto noto nei salotti di La7, supremo conoscitore del sapere antifascista. Quello, per capirci, che va in giro a dire che è bene picchiare i neonazisti. Lui, candidato nella circoscrizione Centrale, resterà fuori dal Parlamento di Bruxelles. Il suo programma antifascista non ha conquistato gli italiani.

Tra i bocciati, infine, compare il nome dell’irrinunciabile Michele Santoro, creatore della lista Pace, Terra e Dignità, uno di quei partitini in cui alla sinistra piace disgregarsi, data la sua forte propensione al litigio interno. Pace, Terra e Dignità fa il 2,21%. Santoro ottiene pure un buon risultato in termini di preferenze, ma non basta. Resta fuori anche lui. Lui e tutti i nomi della lista, tra i quali compare anche quello di Ginevra Bompiani, che nei salotti di La7 dava della “buffona” alla Meloni asserendo che “le cose che dice sono ridicole”. Intanto, quella buffona, quella “stronza” (quanto amore le è stato riservato) della Meloni è riuscita a vincere le elezioni con il 29% ed è riuscita a ottenere circa 2 milioni e mezzo di preferenze. Pauca intelligentibus.

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