L’importanza dell’agricoltura in Italia, per fattori economici ma anche culturali, è sempre stata sottolineata dal Governo Meloni, che in sede europea ha sempre cercato di fare gli interessi dei contadini in un contesto certamente non semplice, quello delle derive green che hanno rischiato di affossare definitivamente il settore primario, e non solo.
Sono anche questi i propositi che hanno spinto il ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, in occasione dell’anniversario dei Trattati di Roma del 1957, a organizzare a Roma, in piazza della Repubblica, “Agricoltura è”, una due giorni interamente dedicata al mondo agricolo, a cui partecipano elementi di spicco della politica italiana. A partire dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha inaugurato la fiera, ricordando i valori fondanti dell’Europa.
Padrone di casa, il titolare del Masaf, Francesco Lollobrigida, che durante la cerimonia di apertura ha ricordato come “una Nazione senza agricoltura perde il suo legame con la terra, e un’Europa che non ne riconosce il valore smarrisce la propria essenza più profonda”. Per il ministro, infatti, “la diversità di lingue, di tradizioni e di abitudini che caratterizzano le Nazioni europee sono una ricchezza da tutelare e non muri che dividono. Democrazia, libertà e rispetto restano pilastri senza tempo”.
Ma sono tanti i temi trattati durante gli incontri. Durante il dialogo tra Lollobrigida e il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, il ministro italiano ha assicurato che “rispetto a quello che aveva messo in piedi Timmermans, con gli agricoltori antagonisti dell’ambiente, è cambiato tutto” e che ora “l’Italia è prima della classe”. Basti ricordare la lotta contro i cibi prodotti in laboratorio, cibi che “respingono esattamente quello che vedete qui: il rapporto virtuoso tra uomo e natura e lavoro, che producono benessere e qualità”.
Dazi e rapporti con Usa: “America alleato strategico”
Altro tema, quello dei dazi. Già nel suo intervento di apertura, il Capo dello Stato aveva augurato che “il buon senso prevalga” sugli annunci di Trump: “Bisogna essere sereni, senza alimentare un eccesso di preoccupazione, perché l’Unione europea, di cui facciamo saldamente parte, ha la dimensione, la consistenza, la forza per interloquire in maniera autorevole con calma ma con determinazione, per contrastare scelte di chiusura dei mercati e di applicazione di dazi così immotivati e così generali”. Anche Fitto è stato chiaro: “Il commissario Maros Sefcovic, mentre noi siamo qui, è in viaggio per gli Stati Uniti. Mi sembra una buona notizia, un buon segnale”. Aggiungendo poi: “Non mi sembra il caso di anticipare delle valutazioni, prima di passaggi importanti ai quali ho fatto riferimento. Mi sembra che la strada sia quella comunque della composizione del dialogo”. Il rapporto tra Stati Uniti ed Europa resta dunque fondamentale. Ed è lo stesso Lollobrigida a confermarlo: “Gli Stati Uniti sono un alleato strategico con il quale dobbiamo dialogare. C’è una necessità di organizzarsi in primis all’interno dell’Unione Europea, la nostra casa in cui l’Italia è tornata ad essere protagonista e poi in un quadro complessivo a partire dai nostri alleati americani”. Quindi, anche per questo non devono esserci scontri con un alleato così importante: “C’è chi invita al rapporto muscolare con un alleato, ma il saggio ‘Vecchio continente’ deve averne uno dialettico che riporti il concetto secondo cui difendere i nostri valori equivale a difendere il benessere dei nostri concittadini”. Si è augurato interventi sui dazi anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: “Chiediamo alla Commissione Europea, che ha la delega alla politica commerciale, di confrontarsi con gli Stati Uniti per evitare che sia realizzata una politica daziaria e soprattutto che scoppi una guerra commerciale sui dazi”. Una guerra in cui “perderemmo tutti”.