Buone notizie per gli agricoltori italiani, la Commissione Europea ha infatti deciso di aumentare i dazi sui cereali e semi oleosi, provenienti da Russia e Bielorussia, a partire dal primo luglio.
L’obiettivo è quello impedire al grano russo di destabilizzare il settore agricolo europeo, applicando dazi maggiorati sulle importazioni dei prodotti agricoli, si limiteranno le entrate per la Russia per impedire il finanziamento dell’azione bellica contro l’Ucraina, ormai in atto da quasi tre anni.
La decisione dell’Ue punta a stringere ancora di più il cerchio intorno a Mosca e Minsk con nuove e pesanti tariffe, fino all’impedimento totale delle entrate a Russia e Bielorussia.
Nuove regole, ecco cosa cambia
Già lo scorso 22 marzo L’Ue aveva iniziato un’azione stringente sull’importazione dei cereali da Russia a Bielorussia.
Da Bruxelles arriva la nuova decisione che modifica il regolamento attualmente in vigore per la materia agricola. Regole più pesanti che adottano tariffe quasi proibitive per i prodotti cerealicoli.
A rientrare nei dazi saranno prodotti originari o esportati direttamente o indirettamente dalla Federazione Russa o dalla Repubblica di Bielorussia nell’Ue.
L’Italia si è resa protagonista dello sviluppo del settore agricolo, riportandolo finalmente al centro del dibattito, restituendogli dignità.
“Grazie all’azione del presidente Meloni, l’agricoltura è tornata al centro del dibattito politico in Europa – ha ricordato il ministro Lollobrigida – fino ad approdare il 21 marzo tra i punti in agenda del Consiglio europeo. Pochi giorni dopo, al Consiglio Agrifish del 26 marzo, l’Italia ha portato una posizione chiara ribadendo la necessità di adottare la misura, che oggi è stata approvata, per tutelare i nostri produttori agricoli e rafforzare la stabilità del settore”- che ha aggiunto-’’. “La decisione dei ministri dell’Ue di aumentare i dazi a livello europeo sulle importazioni di prodotti agricoli dalla Russia e dalla Bielorussia, a partire dal primo luglio, va nella direzione auspicata e sostenuta dal nostro Governo”.
Un provvedimento auspicato dal Governo Meloni, come spiegato dal ministro Lollobrigida, sul quale l’Italia si pone in prima linea per proteggere la nostra agricoltura e per difendere, insieme alle altre Nazioni, la legalità internazionale.
Mercato globale e consumatori
Numerosi sono stati gli aumenti imposti dall’Europa, dei prodotti provenienti dalla Russia, con conseguente abbandono di importazione da parte dei produttori, scoraggiati dagli elevati costi. Un esempio è proprio lo stop del gas russo da Mosca.
Per quanto riguarda i dazi sui cereali, L’Ue, ha specificato invece, che le tariffe non influenzeranno il transito da entrambi i Paesi verso altri Paesi terzi, tutelando così, la sicurezza alimentare a livello globale, rendendo più difficile la vita di Russia e Bielorussia. Gli unici sconfitti in questo scenario, sarebbero proprio i governi di Mosca e Minsk.
A seconda del prodotto, infatti, i dazi imposti saranno di 95 euro a tonnellata o avranno un valore progressivo a salire fino al 50%, in linea con la proposta avanzata dalla Commissione europea il 22 marzo.
Guardando ai dati, le importazioni cerealicole dell’Ue dalla Russia nel 2023 hanno raggiunto il record complessivo di 4,2 milioni di tonnellate, per un valore di 1,3 miliardi di euro, pari a circa l’1% del mercato Ue. Minsk invece lo scorso anno ha esportato 610mila tonnellate di cereali, semi oleosi e prodotti derivati verso l’Unione Europea per un valore di 246 milioni di euro.
Secondo le stime Ue, i dazi imposti, porteranno a un taglio delle importazioni di cereali dai due Paesi di quasi 5 milioni di tonnellate l’anno.