“Fratelli d’Italia da sempre intende preservare la pienezza dei mezzi, e degli strumenti investigativi di contrasto, per la lotta ad ogni forma di criminalità, conciliandoli però con la tutela estrema di ogni garanzia per il cittadino. Con riferimento al ddl 806, l’emendamento che ho presentato quale relatore del provvedimento riscrive, potenziandone lo slancio, il testo originario. Il testo che ho proposto giunge alla sintesi di un fitto confronto con il governo, di intesa con il primo firmatario sen. Zanettin, raccoglie sollecitazioni qualificate degli interlocutori istituzionali, e risponde alle puntuali indicazioni ottenute durante il lungo ciclo di audizioni in commissione giustizia. L’emendamento intende valorizzare lo spirito del disegno di legge Zanettin, della sintesi tra esigenze investigative e tutela inviolabile della riservatezza, nell’ampliamento delle necessarie garanzie, secondo i principi di proporzionalità e adeguatezza. Lo fa anticipando il controllo giurisdizionale di un Giudice terzo sia nel momento della apprensione materiale dei dispositivi, sia all’atto dell’accesso fisico ai dati in essi contenuti. Prevede che nel caso – peraltro tipico – in cui nel dispositivo siano presenti scambi di comunicazioni, carteggi mail o conversazioni telematiche e di messaggistica, vada applicata la identica disciplina che riguarda le Intercettazioni agli articoli 266 e 267 del codice di rito. In una dinamica così insidiosa e pervasiva come l’accesso alle memorie digitali, in cui è contenuta non solo la sintesi della vita del detentore, ma anche delle persone con le quali abbia avuto relazioni, un accesso indiscriminato, senza adeguati e proporzionali controlli, può risultare devastante”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli.