“L’opposizione deve, naturalmente, fare il proprio lavoro e non ci aspettiamo che questo preveda l’esercizio di onestà intellettuale, ma tant’è. Vedi il caso del DDL Sicurezza sul quale è stata compiuta un’incredibile opera di mistificazione relativamente alla filiera della canapa. Le modifiche fatte al tanto discusso emendamento non modificano il quadro normativo attuale, ma ribadiscono l’impianto della legge quadro sulla coltivazione della filiera della canapa, la legge n. 242/2016. Quindi per quanto riguarda la coltivazione ad uso agroindustriale vale la normativa del 2016, votata, approvata ed implementata da centrosinistra e Movimento 5 Stelle. Per tutto il resto sono fatti salvi i divieti del testo unico sulle droghe, il DPR 309/1990. Quello che è stato fatto, quindi è confermare l’attuale impianto normativo, vigente da lungo tempo, evitando che alcune lacune normative permettano di dare luogo a quelli che di fatto sarebbero illeciti. La canapa è una filiera di estremo interesse per l’attività di ricerca, sviluppo industriale ed impiego farmaceutico, che però è cosa ben diversa dall’utilizzo della sostanza come droga.”
Così in una nota l’On. Maria Cristina Caretta di Fratelli d’Italia, Vicepresidente della Commissione Agricoltura a Montecitorio.