Dopo il via libera dalla Camera al ddl Sicurezza, che ora passa al Senato per l’approvazione definitiva, la sinistra da sempre allergica alla legalità, che ha l’abilità di trasformare il peggior terrorista, improvvisamente in un santo da idolatrare e perché no, se capita l’occasione, anche in un simbolo politico, si è scatenata contro il provvedimento del Governo Meloni. Pd, sinistra-Verdi e Magistratura democratica vanno all’attacco del pericoloso testo, che ha la pretesa di ristabilire l’ordine, punendo finalmente “occupazioni abusive, blocchi stradali, rivolte in carcere e pubblicità filo terroriste”. Per manifestare contro “lo Stato di polizia” del governo Meloni , il “Campo largo”, senza Italia Viva e Azione, è scesa in piazza urlando al “rischio la democrazia”. A scatenare il putiferio, è stato l’articolo 10 previsto dal testo, che punisce chi occupa le abitazioni con il reato di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”, un reato alla quale la sinistra è particolarmente affezionata. La stessa sinistra che con il duo Bonelli-Fratoianni ha sdoganato il reato di occupazione abusiva, trasformandolo nel modello Salis: se entri in una casa e rubi un soprammobile sei un ladro, ma se entri in una casa e rubi tutta la casa al suo legittimo proprietario sei un grande che si oppone al sistema per ‘’una giusta causa’’. Perché ci sono reati diversi secondo loro : quelli commessi da loro, che sono giusti. quelli commessi dagli altri, che sono crimini. Questa è la concezione della legalità secondo la sinistra, che si permette di parlare di deriva liberticida e rischio democratico, in un Paese che ha occupato, e non governato, perché per quello ci vogliono i voti, gli stessi voti che non hanno mai avuto dagli italiani, per 11 anni. La protesta si è tenuta ieri pomeriggio, tra piazza Navona e i pressi di Palazzo Madama, dove è stato approvato in via definitiva il ddl Sicurezza. In
testa al numerosissimo corteo composto da una decina di persone, spiccavano la delegazione dei Carc, i Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo, che sbraitava per la poca visibilità data alle morti sul lavoro. Tra i vari fazzoletti dell’Anpi, i volgari cori contro il governo Meloni, l’immancabile canto di “Bella ciao” e persino le bandiere della Palestina, perché la madre dei cretini è sempre incinta, c’erano anche i parlamentari del centrosinistra. Per il Pd , oltre la segretaria Elly Schlein, si sono visti Chara Braga, capogruppo del partito alla Camera, e Laura Boldrini, ex presidente della Camera, ma anche i deputati Matteo Orfini, Arturo Scotto e il virologo Andrea Crisanti, oggi senatore dem. E ancora il leader del M5s Giuseppe Conte , Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Una raccapricciante rappresentazione teatrale di una sinistra di cui colpisce il coraggio, che si straccia le vesti contro la deriva autoritaria ma che è sempre la stessa, maestra del trasformismo politico che in confronto Depretis è un principiante, che è riuscita a governare per 11 anni senza mai essere eletta.
Il “siparietto” di sinistra non ferma il Ddl Sicurezza: le novità del testo
I cori di “Bella Ciao” non sono bastati a fermare l’iter del ddl Sicurezza, che è stato approvato alla Camera con 162 voti a favore, 91 contro e 3 astenuti. Il testo composto di 38 articoli introduce una serie di nuovi reati, tra cui quello di occupazione arbitraria di immobili. Da 2 a 7 anni per chi occupa l’immobile altrui con violenza o minaccia o in modo fraudolento. L’obiettivo principale del disegno di legge è quello di rafforzare la sicurezza e l’ordine pubblico e di porre rimedio ai casi, sempre meno sporadici, di abitazioni prese in possesso da estranei durante i periodi di assenza dei proprietari.
Per contrastare il fenomeno delle occupazioni abusive, il ddl introduce anche una procedura di urgenza per liberare gli immobili da occupanti non autorizzati, velocizzando così i tempi di intervento delle forze dell’ordine.
Stretta anche sulle manifestazioni pubbliche, chiunque commetta atti di violenza o minaccia in luoghi pubblici, sarà soggetto a pene più severe, che vanno da un minimo di 18 mesi fino a cinque anni di reclusione, con multe che possono arrivare a 15.000 euro. Aggravanti anche per chi danneggia opere pubbliche. Il blocco stradale da illecito amministrativo si trasforma in reato penale e chi partecipa rischia fino a un mese di carcere e una multa di 300 euro.
Una risposta concreta, messa in atto dal Governo Meloni alle crescenti preoccupazioni sulla sicurezza pubblica e la gestione dell’ordine pubblico.