”La sinistra mostra un grado di allergia alle politiche per la sicurezza: il fuoco di sbarramento in commissione affari costituzionali e commissione giustizia della Camera al nuovo pacchetto di misure tese a restituire agli Italiani il diritto di potere contare su uno Stato presente, con regole solide per fare fronte a situazioni che sono di emergenza sociale, dimostra la lontananza delle opposizioni parlamentari rispetto al mondo reale. Decine di ore impegnate in un ostruzionismo di fatto, giornate intere di audizioni, pretestuosi rinvii, hanno trasformato l’iter parlamentare in un campo minato che ora potrebbe finalmente essere bonificato nel corso della notte con un ragionevole contingentamento dei tempi indicati dalle presidenze delle Commissioni. È ora di potere concludere un lavoro che le opposizioni non vorrebbero terminare mai, perché esiste un approccio ideologico e pregiudiziale verso ogni misura che miri a assegnare al nostro Paese il pieno titolo di Stato di diritto. Due visioni opposte, quelle del caos e quella della Giustizia nella visione trasmesse rispettivamente dalla minoranza e dalla maggioranza politica. Oggi la Sinistra ha gridato alla dittatura della maggioranza per il contingentamento dei tempi di intervento. In ballo c’è invece il diritto di potere decidere, esattamente l’opposto della politica del benaltrismo (il problema è un altro) che la Sinistra ha messo in campo sino ad oggi, rinviando la soluzione ai problemi mentre gli stessi si moltiplicavano. Ora abbiamo il dovere di cambiare e lo stiamo facendo”.
Lo ha dichiarato Alessandro Urzì, capogruppo di FdI in Commissione Affari Costituzionali della Camera.