Decreto Natale: cosa si può fare, come ci si può muovere, cosa è chiuso e cosa rimane aperto

Ci eravamo lasciati, qualche giorno fa, dicendoci che le indicazioni sugli spostamenti consentiti per il periodo delle feste di Natale avrebbero potuto subire cambiamenti. E francamente, quando abbiamo accennato a questa ipotesi, pensavamo che si andasse verso un allargamento delle maglie, magari piccolo, per consentire alle famiglie di trascorrere in santa pace almeno i giorni di Natale. Almeno così era sembrato dalle agenzie che parlavano di fibrillazioni nella maggioranza (ingenui noi, visto che questa non è certo una novità) e di possibili aperture del Presidente Conte all’ipotesi di concedere maggiori libertà negli spostamenti. Cambiamenti in effetti ci sono stati, ma in senso ancor più restrittivo.

Senza perdere tempo nell’esaminare il percorso articolato che ha portato all’ennesimo decreto, dopo soli pochi giorni dal precedente che avrebbe dovuto fissare le norme per le festività natalizie, vediamo cosa è possibile fare e cosa invece è vietato.

Prima di tutto c’è da dire che nulla cambia fino al 23 dicembre, in quanto questo decreto norma il periodo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio.

In via preliminare, ricordiamo che gli spostamenti sono consentiti per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute, situazioni di necessità. Ed è comunque garantito il rientro presso la propria residenza, domicilio o abitazione.

Inoltre, su tutto il territorio nazionale, sono vietati gli spostamenti tra regioni dal 21 dicembre al 6 gennaio. È altresì in vigore il coprifuoco, e sono quindi vietati tutti gli spostamenti, dalle ore 22 alle ore 5.

Sono consentite alcune deroghe, per prestare assistenza a persone non autosufficienti o per genitori separati che incontrino i figli minori.

Per quanto riguarda le seconde case, sarà sempre consentito raggiungerle se all’interno della stessa regione.

Per il periodo che va dal 24 dicembre al 6 gennaio, avremo 10 giorni in cui tutta Italia sarà considerata zona rossa, e 4 giorni in cui sarà considerata zona arancione. Più precisamente abbiamo questa situazione:

24-25-26-27-31 dicembre e 1-2-3-5-6 gennaio tutta Italia sarà ZONA ROSSA

28-29-30 dicembre e 4 gennaio tutta Italia sarà ZONA ARANCIONE

 

COSA ACCADE NEI GIORNI DI ZONA ROSSA

Nella zona rossa, che comprende tutti i giorni festivi e prefestivi del periodo delle feste, sono vietati tuti gli spostamenti, anche all’interno del proprio comune. Sono fatte salve solo le regole generali sugli spostamenti consentiti, quelli per lavoro, motivi di salute, necessità (ad esempio acquistare generi alimentari o prodotti indispensabili).

È però consentito, in questo specifico periodo, lo spostamento verso abitazioni private, con i seguenti limiti: consentito un solo spostamento al giorno, verso una sola abitazione, ad un massimo di due persone. Nel computo delle persone non vanno considerati i minori di 14 anni e i disabili o le persone non autosufficienti conviventi.

In questi giorni è sospesa l’attività di ristorazione, quindi restano chiusi ristoranti, bar, pub, pasticcerie. È permessa la ristorazione con consegna a domicilio, quella da asporto è consentita fino alle ore 22, allo scattare del coprifuoco.

Sono inoltre chiusi tutti gli esercizi commerciali, anche al dettaglio, fatta eccezione per quelli di generi alimentari o di prima necessità. Rimangono aperti tabaccai, edicole, farmacie e parafarmacie, parrucchieri, barbieri, lavanderie.

Sono sospese le attività nei centri sportivi, è consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva, all’aperto, in forma individuale.

 

COSA ACCADE NEI GIORNI DI ZONA ARANCIONE

Ferme restando le regole generali sugli spostamenti e la vigenza del coprifuoco dalle 22 alle 5, sono consentiti spostamenti esclusivamente all’interno del proprio comune. Oltre agli spostamenti possibili per motivi di lavoro, salute, necessità, spostamenti verso altri comuni sono consentiti anche per usufruire di servizi non disponibili nel proprio comune (ufficio postale, farmacia, acquisto di generi alimentari, se non disponibili nel proprio comune).

È consentito però spostarsi, dai comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, per un raggio di 30 km, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Anche in questo caso restano chiusi ristoranti, bar, pub, pasticcerie. Ed è permessa la ristorazione con consegna a domicilio, mentre quella da asporto è consentita fino alle ore 22, allo scattare del coprifuoco.

Restano invece aperte tutte le attività commerciali e i centri sportivi.

Ad oggi, 19 dicembre, questa è la situazione. Le feste sono imminenti e speriamo non ci siano altri cambiamenti, ma la confusione e l’indeterminatezza che regnano dalle parti di Palazzo Chigi non promettono nulla di buono. A riprova di ciò, il sito governo.it, nella cui pagina relativa alle faq sugli spostamenti consentiti e sulle misure adottate per il periodo delle festività, troviamo questo incipit: “Attenzione: pagina in corso di aggiornamento a seguito dell’approvazione del Decreto Natale del 18 dicembre 2020”. Tutto ciò a distanza di un giorno dall’approvazione del decreto e a due soli giorni dal divieto generale di spostamento tra regioni. Un sito cui centinaia di migliaia di italiani faranno riferimento per cercare di orientarsi in questa babele normativa, un sito che dovrebbe essere aggiornato quasi in tempo reale.

Ennesima dimostrazione di inefficienza e di incapacità. Alle quali cerchiamo di mettere una pezza noi de La voce del Patriota.

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