Decreto Sostegni, le critiche di Fratelli d’Italia. De Carlo: “Al lavoro per emendare il provvedimento: intervenire sui costi fissi per non far morire le aziende. ”Maschio: “Ristori ridicoli per professionisti e partite IVA”.

Fratelli d’Italia torna all’attacco del Decreto Sostegni e lo fa presentando le proposte che il senatore e coordinatore regionale Luca De Carlo porterà in Commissione Bilancio al Senato.
“Questo governo ha cambiato qualche nome, ma non l’atteggiamento verso chi lavora: hanno illuso i cittadini promettendo interventi risolutivi, e invece hanno semplicemente dato continuità agli inconsistenti provvedimenti approvati dal precedente esecutivo”, esordisce De Carlo. “Non si può promettere ristori per i costi fissi sostenuti e attenzione verso le categorie fino ad oggi ignorate o bistrattate, e poi attivare con un decreto che penalizza ancora le piccole e medie imprese e che comporterà un ristoro dall’1,5 al 5% delle perdite subite”. De Carlo spiega così le proposte che verranno presentate in Commissione: “Innanzitutto, il miliardo di euro destinato al Reddito di Cittadinanza, rivelatosi inutile, dovrà andare ad aumentare il fondo a disposizione delle imprese. Poi, visto il fallimento del Cashback, grande aiuto alle banche e superfluo per i cittadini, le risorse destinate a questo sistema di rimborso siano utilizzate per mantenere in vita le aziende. Non è solo Fratelli d’Italia a lanciare l’allarme: la CGIA di Mestre, un’istituzione in questo campo, ha affermato che oltre il 40% delle imprese del Veneto è in forte sofferenza. Le piccole e medie imprese sono il collante sociale ed economico del Veneto, e servono interventi mirati”.

È il deputato Ciro Maschio a portare i numeri dell’impalpabilità del provvedimento: “A fronte di 60mila euro di perdite, nelle casse di professionisti e partite IVA arriveranno appena 3mila euro di ristoro. Sono numeri decisamente insufficienti, visto che non è nemmeno stata prevista una proroga per le scadenze dei costi fissi, come mutui, bollette, finanziamenti e tassazione”.
Un caso concreto è quello di Leonardo Ferrari, capogruppo FdI in comune a Verona e ristoratore di professione: “Nel 20202 abbiamo avuto un calo di fatturato rispetto al 2019 di circa il 40%, pari a 205mila euro. Abbiamo fatto i calcoli, e ci arriveranno 6700 euro”.
De Carlo ribadisce il ruolo di Fratelli d’Italia a portavoce delle categorie inascoltate: “Siamo a loro disposizione per raccogliere proposte e osservazioni e per provare a migliorare questo provvedimento. Penso ad esempio al tema dei costi fissi: Francia e Germania intervengono direttamente su questo aspetto, in Italia no, nemmeno per gli impianti di risalita che hanno perso l’intera stagione e per i quali il sistema di calcolo dei rimborsi rischia di essere confuso e penalizzante. Si è fatta una politica sbagliata, basata solo su chiusure incondizionate. Nessun governo ha voluto premiare chi ha investito in sicurezza e adeguato i locali e le strutture per lavorare, anzi: sono stati illusi e beffati. O si cambia in fretta, o assisteremo ad un’ecatombe economica e sociale peggiore di quella attuale”.

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