Delirio del nuovo Pci: stilata la lista di proscrizione anti-sionista 

“La lotta contro organismi e agenti sionisti operanti in Italia è lotta sia per sostenere la resistenza del popolo palestinese sia per liberare il nostro paese dai gruppi imperialisti italiani e stranieri e in particolare dal protettorato Usa-Nato!”. 

Questo è il titolo del delirante comunicato scritto dal “Comitato Centrale del nuovo Partito Comunista Italiano” (ebbene sì, si definiscono così), in cui vengono stilate delle liste di proscrizione di presunti organismi e agenti sionisti. Nella lista sono inclusi imprenditori, giornalisti, fondi di investimento, aziende, avvocati, politici, un po’ di tutto insomma. I nemici della lotta comunista sono indicati in neretto con nomi, cognomi e professione. Nel fiume di odio vomitato dai nuovi compagni ci finisce anche Ester Mieli, senatrice di Fratelli d’Italia che viene inserita nel paragrafo dedicato ai “Sionisti esponenti di partiti politici delle Larghe Intese o rappresentanti di fondazioni ed enti pubblici o associazioni attivi nel sostegno alle iniziative dello Stato sionista d’Israele”. 

Dura condanna di Fratelli d’Italia 

Un atto violento che è subito stato condannato fermamente da Fratelli d’Italia, in particolare dal presidente dei senatori Lucio Malan: “Esprimo piena solidarietà a tutti coloro che vi sono stati inclusi e vengono esposti a possibili atti violenti da parte dei non rari fanatici. In particolare, tutto il gruppo dei senatori di Fratelli d’Italia si stringe alla collega Ester Mieli. Purtroppo questo ‘nuovo Pci’ non è isolato nel fomentare odio nei confronti di Israele e di conseguenza di tutti coloro che non si accodano alle accuse di genocidio. Troppo spesso sono stati tollerati in manifestazioni della sinistra, slogan per la ‘Palestina libera dal fiume al mare’, cioè per l’annientamento dello Stato d’Israele e troppo spesso – come in questa inquietante lista – l’odio sembra più concentrato sugli ebrei in generale che verso le scelte politiche israeliane. Chi non concorda dovrebbe dissociarsi apertamente”. Sulla stessa linea il responsabile del programma del partito, Francesco Filini, che annuncia un’interrogazione parlamentare al ministro Piantedosi: “Sulla lista di proscrizione del nuovo Pci sui ‘sionisti’ presenterò al più presto un’interrogazione al ministro Piantedosi perché quanto accaduto è gravissimo e inquietante. Pubblicare un simile elenco espone al rischio di violenze chi ne fa parte – e aggiunge – Mi auguro che tutta la sinistra prenda posizione su quanto accaduto e che lo faccia senza alcuna ambiguità al riguardo”. Un’ondata di odio che va immediatamente fermata per il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti: “Ora pretendiamo che i leader di sinistra che si stracciano le vesti inventando un inesistente antisemitismo in casa degli altri, da Schlein a Conte passando per Bonelli, condannino immediatamente questi assurdi proclami. Che rischiano di risvegliare i bollenti spiriti di qualche nostalgico degli anni più tragici della nostra storia repubblicana”.

Seminatori di odio

Tra i propositi di questi sedicenti rivoluzionari sconfitti e dimenticati dalla storia c’è anche quello, come si legge nel comunicato, di sovvertire il governo democraticamente eletto per “creare le condizioni per la costituzione di un Governo di Blocco Popolare, emanazione delle organizzazioni popolari e operaie”. I moderni compagni, sul loro sito, parlano di governi imperialisti, di fallimento del capitalismo e mille altri sproloqui. Il sostegno alla Palestina è il punto di partenza per dirigersi verso la violenza e la “lotta” contro il governo Meloni, simbolo di tutti i mali. Una follia totale a cui bisogna prestare la massima attenzione perché questi nuovi comunisti fomentano l’odio contro chi non ritengono dalla loro parte, poco importa che sia un governo eletto, un popolo o un singolo individuo. Soggetti che vivono in un mondo tutto loro, sognando nuove rivoluzioni rosse, quelle rivoluzioni che hanno portato al potere sadici dittatori e stroncato milioni di vite.

Alessandro Guidolin
Alessandro Guidolin
Classe 1997, piemontese trapiantato a Roma. Laureato in giurisprudenza, appassionato di politica e comunicazione. “Crederci sempre arrendersi mai”

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