“Il senatore Verini continua, ad ogni seduta, a reiterare la richiesta di dimissioni del sottosegretario Delmastro. Ormai è diventata una sua fissazione. Si potrebbe quasi pensare che è diventato per lui un fatto personale. Verini è infatti uno dei 4 senatori del Pd che andarono a trovare Cospito in Carcere convinti di strumentalizzarlo contro il governo Meloni senza rendersi conto che era Cospito, e attraverso lui i boss mafiosi, a strumentalizzare i parlamentari del Pd. Verini evidentemente non perdona a Delmastro di aver reso pubblica questa verità. Che deve bruciare a tal punto ai parlamentari dem da averli spinti a chiedere di costituirsi parte civile nel procedimento penale contro Delmastro, tentativo fallito perché il GUP ha respinto la richiesta. Ma la cosa più divertente è l’affermazione di Verini di non chiedere le dimissioni perché Delmastro è sotto processo, riconoscendo che ogni cittadino è innocente fino a sentenza definitiva. Bontà sua. Però dice che Delmastro deve dimettersi, perché ha divulgato informazioni vincolate dal segreto. Peccato che questo è esattamente ciò che il processo dovrà stabilire, essendo noto che in merito le opinioni anche di autorevoli giuristi divergono. Da ultimo il dott. Gratteri ha escluso che quei documenti fossero coperti da segreto. Insomma, Verini pretende insieme di essere persona offesa, parte civile e giudice insieme. Per un sedicente garantista non c’è male”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama.