Oggi, al Sacrario Militare di Mignano Monte Lungo, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è celebrato l’80° anniversario della battaglia combattuta nel dicembre 1943. Su delega del Ministro, on. Crosetto il Sottosegretario di Stato alla Difesa, Sen. Isabella Rauti ha accompagnato il Presidente Mattarella insieme al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale C.A. Pietro Serino, “Dopo l’armistizio dell’8 Settembre” ha detto il Sottosegretario Rauti a margine della cerimonia “le truppe italiane si riorganizzarono e combatterono contribuendo a liberare l’Italia; come a Mignano Monte Lungo, dove lottarono fino all’estremo sacrificio segnando una pagina indelebile di patriottismo ed un capitolo della nostra storia nazionale”. L’azione, compiuta dalla neonata formazione militare del I Raggruppamento Motorizzato dell‘Esercito, si svolse dall’8 al 16 dicembre 1943 con un forte tributo di sangue. Per gli avvenimenti commemorati la città fu insignita della Medaglia d’Oro al Valor Militare e della Medaglia d’Oro al Merito Civile. Ogni anno si celebra la ricorrenza per onorare i Caduti e per trasmettere la memoria del loro eroico sacrificio.
Dal punto di vista strettamente formale queste cerimonie sono il classico e imprescindibile atto dovuto, anche perché risulta un po’ difficile, dato il contesto politico internazionale in cui l’Italia è posizionata, che si possano fare commemorazioni di imprese dell’esercito italiano come la Presa di Malaga o la Battaglia di Belchite in Spagna, o addirittura la Battaglia del Lago Aschiangi in Etiopia.
Si commemora ciò che si deve, non quello che si vuole.
Però, vorrei fare un’ipotesi.
Facciamo conto che esista una storia alternativa.
Durante la seconda guerra mondiale, la Germania fa l’armistizio con la Russia di Stalin, si creano 2 Germania contrapposte. Una Repubblica Sociale Tedesca che continua ad essere alleata con l’Italia e una specie di “Germania libera” che combatte assieme alla Russia per sconfiggere gli italiani.
Le truppe della “Germania libera” devono fare da apripista all’Armata rossa e combattono in un luogo X contro l’Italia, poi, che sia stata una vera vittoria militare o sia stato un massacro ma serve a giustificare l’impegno, negli anni seguenti pensare che i tedeschi del futuro si mettano a fare commemorazioni e panegirici?
Penso di no, anzi penso proprio che in nessuna parte del mondo una situazione come quella creatasi dall’8 settembre 43 in avanti, venga ricordata come un episodio esaltante.
Indipendentemente da che parte uno stia, solo in Italia si va fieri di essersi alleati con uno e poi girargli le spalle mettendosi con l’altro.
Sarebbe più logico discutere su perché chi guidava l’Italia non abbia fatto come un altro suo alleato di allora, Franco: restiamo neutrali per ora, nel frattempo ci prepariamo e al momento giusto entriamo a dare manforte. Intanto puoi contare su un nostro appoggio logistico e politico. Nessuno promette così nessuno sarà costretto a tradire.
Questa è la lezione da imparare, no le commemorazioni di comodo.