Si è conclusa la visita di due giorni in Kosovo del Sottosegretario di Stato alla Difesa, Senatrice Isabella Rauti, che ha trascorso la Vigilia e il giorno di Natale insieme al contingente italiano, portando il saluto e gli auguri della Difesa e del Governo ai militari impegnati durante le festività al servizio dell’Italia e lontani dalle loro famiglie e dai loro affetti.
Dopo la tappa a Pristina, ieri la Senatrice Rauti si è trasferita a Camp Villaggio Italia di Pec, dove ha incontrato i militari italiani del Regional Command West (RC-W), l’unità di KFOR composta in prevalenza dai Bersaglieri dell’11° Reggimento, insieme agli uomini e le donne che compongono le Operational Reserve Forces (ORF) della NATO, appartenenti in larga parte al 186° Reggimento paracadutisti “Folgore”.
All’arrivo a Pec, dopo il saluto alle Bandiere di guerra dei due reggimenti dell’Esercito, il Sottosegretario ha partecipato alla Messa di Natale celebrata da Monsignor Santo Marcianò. Successivamente, la Senatrice ha salutato il personale schierato, sottolineando che “Le nostre missioni di stabilità sono sempre più importanti ed apprezzate. Costruiamo la pace ovunque arriviamo, e lo facciamo purtroppo in un momento particolare, in cui soffiano venti di guerra, come il conflitto in Ucraina che si protrae da quasi due anni, quello gravissimo in Medio Oriente e la recente crisi nel Mar Rosso che minaccia le rotte mercantili italiane.”
“L’Italia è in Kosovo – ha proseguito Rauti – ininterrottamente dal 1999 con i suoi contingenti e attualmente siamo il Paese maggior contributore numerico della missione KFOR della NATO”.
“Siamo qui per garantire stabilità e sicurezza in un quadrante geopolitico strategico, e il Governo italiano ribadisce l’importanza dell’integrazione dell’area dei Balcani Occidentali nell’Unione Europea e sostiene con convinzione il processo di allargamento che preferiamo chiamare di riunificazione dell’Europa. Ed è in questa prospettiva che l’Italia continua a favorire il dialogo necessario tra Belgrado e Pristina, facilitato dall’Unione Europea, un dialogo che è l’unico “canale possibile per la risoluzione delle tensioni e delle contrapposizioni”, ha affermato Rauti.
“Non può esserci dialogo senza la normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo ed i nostri militari aiutano a mantenere aperto questo dialogo, assicurando una presenza visibile sul terreno, con una postura e un approccio apprezzati dalle istituzioni in Kosovo e dai rappresentanti delle diverse etnie e religioni, e anche fortemente apprezzati dalle organizzazioni internazionali e dalla popolazione civile, per i nostri progetti di cooperazione civile-militare nei campi dell’istruzione giovanile, della promozione dei diritti umani e dei diritti delle donne”.
Il Sottosegretario ha ricordato che l’Italia ha incrementato di recente il suo impegno militare in Kosovo, schierando le forze di riserva operativa, una presenza aggiuntiva per incrementare la capacità di intervento e la flessibilità della missione KFOR.
“Una decisione conseguente alle forti tensioni inter-etniche nel nord del Paese, che proprio grazie alla nostra presenza e all’interposizione di KFOR non sono degenerate in un aperto conflitto. Siete l’orgoglio dell’Italia – ha concluso Rauti – perché difendete valori universali come libertà e sicurezza e accrescete la credibilità della nostra Nazione nell’ambito dell’Alleanza e dell’Unione Europea”. Infine, il Sottosegretario ha ringraziato i militari che trascorrono le festività lontani dall’Italia e dai loro affetti, sentendo di appartenere ad una famiglia più grande che si chiama Patria e che i nostri soldati portano nel cuore ovunque vadano”.