Dl Agricoltura, via libera in Cdm: sostegno alle imprese agricole e misure per le emergenze sanitarie e climatiche

Il centro nevralgico del Consiglio dei Ministri riunitosi ieri è stato il Dl Agricoltura, fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida e dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che sui suoi profili social ha rivendicato l’approvazione del nuovo decreto: “Continueremo – ha scritto la premier – a lavorare per difendere settori strategici per la nostra Nazione come l’agricoltura, la pesca, l’acquacoltura, l’allevamento e tutto il mondo della produzione italiana. Avanti così”. A dimostrazione dell’impegno profuso dal centrodestra in difesa di comparti fondamentali della nostra economia e fin troppo bistrattati negli anni precedenti dalla sinistra di governo e dall’Europa. “Semplificazione, più controlli, più risorse per affrontare le emergenze, regole certe a difesa degli agricoltori, bio regolatori della nostra Nazione e delle nostre produzioni di eccellenza. Si tratta – ha fatto sapere il titolare del Masaf Francesco Lollobrigida – di un decreto straordinario che dimostra la grande sintonia di azione del Governo Meloni”, sottolineando come il nuovo decreto sia “un provvedimento fortemente atteso e in totale continuità con quanto portato avanti in questi mesi dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste e da tutto il Governo Meloni”.

Sostegno alle imprese

Tra i punti fondamentali del dl Agricoltura, trova largo spazio il sostegno dell’esecutivo alle imprese agricole. A partire dalla moratoria sui mutui, con la quale si prevede la sospensione per 12 mesi dei mutui per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura che nel 2023 hanno registrato una riduzione del volume di affari di almeno il 20%. O ancora lo stanziamento di 20 milioni di euro come contributi per il pagamento degli interessi per i finanziamenti a valere sul Fondo sovranità alimentare oppure i 32 milioni destinati al Fondo filiere per le aziende cerealicole e per il contrasto del granchio blu. Fondamentale, poi, il credito d’imposta per le imprese situate nelle ZES, le Zone economiche speciali del Mezzogiorno, per un ammontare complessivo di 130 milioni di euro, a cui poi va aggiunto il piano di sgravi contributivi che gli imprenditori devono ai propri dipendenti per le aziende situate in zone alluvionate di Emilia-Romagna, Marche e Toscana. In più, alcune misure provvederanno alla riduzione della concorrenza sleale tramite la modificazione del decreto legislativo 198/2021 con cui: si dà una nuova definizione a “costo di produzione”; si rafforzano i controlli nei mercati all’ingrosso; si stanziano altri 9 milioni di euro per il potenziamento dei sistemi informatici ISMEA. La svolta, tuttavia, si è avuta in relazione al fotovoltaico, punto fondamentale del nuovo decreto: dopo il lavoro d’intesa tra il titolare del Masaf Lollobrigida e il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, è stato deciso di continuare a costruire gli impianti solari sui terreni agricoli, ma solo se sollevati da terra, in modo da consentire il prosieguo dell’attività agricola anche al di sotto. La deroga riguarda anche cave, miniere, aree adiacenti alle Ferrovie dello Stato, a porti, autostrade e aree interne ad impianti industriali, e anche aree che già fanno uso degli impianti a terra purché non ci sia una loro implementazione. Un accordo raggiunto tra i due ministeri che fa ben sperare entrambi i comparti tutelati: da un lato, l’esigenza di creare energia pulita e sostenibili, dall’altro garantire l’attività economica e produttiva a migliaia di agricoltori, in modo tale da non cedere alle derive green ma provvedere a una transizioni ecologica a misura d’uomo. “Crediamo che la terra serva a produrre e la produzione energetica deve essere compatibile con quella agricola”, ha detto Lollobrigida.

Fronteggiare le emergenze

Ma sostenere l’agricoltura vuol dire anche prevedere dei piani di difesa contro le emergenze sanitarie e climatiche a difesa delle specie animali e vegetali poste in posizione di maggiore rischio. Ad esempio, sono stati stanziati nel Fondo di solidarietà nazionale altri 12 milioni di euro a sostegno della filiera di kiwi e di viti; ulteriori 20 milioni serviranno per interventi di biosicurezza contro la diffusione della peste suina africana, con il potenziamento delle forze di controllo e di intervento. Grande spazio, poi, è stato riservato alla sfida contro la diffusione del granchio blu: è stato nominato un commissario straordinario con durata fino al 31 dicembre 2026, che dovrà varare un Piano di intervento a cui sono stati destinati 10 milioni di euro. Un commissario straordinario è stato previsto anche per la lotta alla brucellosi e tubercolosi sugli animali da allevamento. Anche la lotta alla siccità vedrà l’approvazione, da parte del commissario straordinario, di un piano di interventi. “Rafforziamo – ha detto Lollobrigida nella conferenza stampa di presentazione – il ruolo del commissario per la siccità Nicola Dell’Acqua, che ha predisposto un piano straordinario e lo autorizziamo a svolgere gli interventi di urgenza per riuscire a efficientare il sistema idrico italiano”. A questo fine, inoltre, grazie all’intervento del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale per 12 mesi a causa del deficit idrico in Sicilia: 20 milioni di euro saranno destinati alla Regione per affrontare il problema della siccità.

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