“Nel dibattito in Aula abbiamo sentito molte speculazioni, molte interpretazioni confuse su alcune parti di questo testo e in generale sull’approccio del governo Meloni alla materia dell’immigrazione e, soprattutto, un sostanziale irrigidimento da parte delle opposizioni su prese di posizioni puramente ideologiche, distanti dalla realtà e che non giovano né a risolvere il problema degli immigrati irregolari, né evidentemente quello della necessaria e indiscutibile tutela delle persone. L’esecutivo Meloni ha voluto convintamente intervenire per dare una regolazione strutturata a questo fenomeno. Non possiamo infatti credere di sconfiggere la tratta di esseri umani e le morti in mare semplicemente indossando stivali sporchi di fango, per poi invocare il diritto alla moda e all’eleganza e scoprire di avere tra i propri familiari chi viene coinvolto in indagini su speculazioni con il business dell’accoglienza. Non possiamo istituzionalmente prescindere da una regolamentazione efficace e strutturata se vogliamo e dobbiamo perseguire una accoglienza dignitosa e una integrazione concreta e duratura di queste persone. Questo decreto è, inoltre, anticipatorio del nuovo patto europeo sulla migrazione e l’asilo, la cui entrata in vigore è prevista per giugno 2026. Non si può lasciare nulla al caso e al caos ed è per questo che l’obiettivo che intendiamo perseguire con questo provvedimento, che è sì una sorta di ossessione come ci recrimina l’opposizione, è quello di conciliare regole e diritti in nome della sicurezza e della dignità di tutti”.
Lo dichiara in aula la senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino, componente la Commissione Politiche Ue a Palazzo Madama e coordinatore nazionale del Dipartimento vittime del partito.