“Spesso Fina litiga da solo, se facesse pace con se stesso eviterebbe di allarmare tutto l’Abruzzo. Anche questa volta, sul decreto Zes per la tematica del personale suppletivo litiga con la sua incapacità di saper leggere le norme. Il decreto-legge recante ‘disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione e per il rilancio dell’economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese’ contiene una serie di provvedimenti tra cui l’istituzione della Zes unica del Mezzogiorno e il rafforzamento della capacità amministrativa in materia di politica di coesione. Affermare, come ha fatto il senatore dem, che il governo ha scelto di ‘assegnare all’Abruzzo alcun rafforzamento di personale per la realizzazione della cosiddetta Zes unica’ è fuorviante e sbagliato. Si tratta di misure che sono assolutamente distinte. La Zes unica, infatti, ha il pregio di estendere a tutti i comuni abruzzesi le semplificazioni amministrative: fino ad oggi dei 10763 kmq di territorio regionale solo 1702 ettari rientravano nella perimetrazione della Zes, e con l’approvazione del decreto si avrà l’enorme vantaggio di rendere tutti i nostri comuni maggiormente attrattivi per investimenti e imprese. Capitolo diverso è quello riguardante le assunzioni per il rafforzamento della capacità amministrativa, CapCoe: le assunzioni sono a beneficio delle sole Regioni del Sud in ritardo di sviluppo e hanno lo scopo di migliorare l’efficacia attuativa della politica di coesione. Il programma prevede solo questa platea di regioni per le assunzioni e non è modificabile da norme nazionali. L’Abruzzo, come dovrebbe sapere il senatore Michele Fina, rientra tra le regioni in Transizione e, dunque, nessuna penalizzazione o dimenticanza nei confronti dell’Abruzzo né tantomeno nessun riflesso sull’attuazione della Zes. Il governo Meloni e il ministro Raffaele Fitto continuano a lavorare per lo sviluppo del Mezzogiorno e con la Zes Unica l’Abruzzo ne esce rafforzato è certamente più competitivo”.
Lo dichiarano i parlamentari abruzzesi di Fratelli d’Italia, Etelwardo Sigismondi, Guido Liris e Guerino Testa.