Inizierà domani il Consiglio europeo che, in base all'ordine del giorno, verterà, tra gli altri, su alcuni pilastri centrali: Ucraina, Medio Oriente, migrazione, attacchi terroristici in Francia e Belgio.
Tutti punti sui quali già nella giornata di oggi -25 ottobre- il Presidente del Consiglio ha espresso la posizione italiana sia al Senato che alla Camera.
Ucraina
Secondo il progetto di conclusioni del Consiglio, si intende non solo fare il punto sugli ultimi sviluppi della guerra di aggressione della Russia, esaminando tutti gli aspetti della risposta dell'Unione, ma ribadire il fermo sostegno multiforme all'Ucraina e alla sua popolazione.
L'idea più lungo termine è quella di contribuire, insieme ai partner, a futuri impegni in materia di sicurezza a favore dell'Ucraina, che aiuteranno il paese a difendersi, a resistere agli sforzi di destabilizzazione e a scoraggiare atti di aggressione nel futuro. Importante anche il tema della ricostruzione, sul quale già in passato l'Italia ha attivamente contribuito, ad esempio con la realizzazione della Conferenza sulla Ricostruzione dello scorso aprile a Roma.
L'Unione europea, a partire dal Consiglio europeo straordinario del 24 febbraio 2022, data di inizio dell'invasione russa, ha adottato un complesso di dichiarazioni politiche e misure di carattere normativo e finanziario volte a ribadire il proprio sostegno all'indipendenza, sovranità ed integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale, a fornire supporto militare ed economico all'Ucraina, a mettere in atto un quadro di sanzioni nei confronti della Russia.
Il Consiglio europeo del 23 e 24 giugno 2022 ha inoltre concesso all'Ucraina lo status di Paese candidato all'adesione dell'UE, impegnandosi a contribuire, una volta cessato il conflitto, alla ricostruzione del Paese.
Il 13 settembre 2023, la Presidente della Commissione europea von der Leyen, in occasione del discorso sullo stato dell'Unione 2023 pronunciato al Parlamento europeo, ha ribadito che l'UE sarà al fianco dell'Ucraina in ogni momento e per tutto il tempo che sarà necessario e che il futuro dell'Ucraina è nell'UE. Ha, inoltre, rimarcato i progressi consistenti compiuti dall'Ucraina da quando le è stato concesso lo status di Paese candidato.
Infine, il Consiglio affari esteri del 23 ottobre 2023 ha discusso su come soddisfare al meglio le esigenze più urgenti dell'Ucraina, anche attraverso una maggiore difesa aerea e munizioni.
Dunque appare evidente come ci sia stato un lungo e costruttivo percorso all'interno dell'Ue sul fronte ucraino. In questo, è bene evidenziare come la nostra Nazione sia stata tra le prime a condannare l'aggressione della Federazione Russa e a schierarsi apertamente dalla parte del popolo ucraino, imprimendo dunque un forte impatto su quella che è ad oggi la visione condivisa di tutta Europa.
La risposta alla crisi mediorientale
L'attacco di Hamas ai danni di Israele ha sconvolto nel profondo l'intera comunità internazionale.
È quantomai necessario perciò inserire tale tematica all'interno delle conclusioni della prossima riunione dell'Ue. In particolare, stando alla bozza di conclusioni, l'Unione intende: riaffermare la dichiarazione dei suoi membri del 15 ottobre 2023; ricordare la necessità di evitare un'escalation a livello regionale e di impegnarsi a tale riguardo con i partner, compresa l'Autorità palestinese; affermare che l'Unione è pronta a contribuire al rilancio di un processo politico sulla base della soluzione dei due Stati e accogliere con favore l'iniziativa di un vertice di pace inclusivo proposta dall'Egitto.
Va sottolineato che tali conclusioni seguirebbero una linea coerente già perseguita attraverso la dichiarazione del Consiglio europeo del 17 ottobre, la risoluzione approvata dal parlamento europeo il 19 ottobre e le conclusioni Consiglio affari esteri del 23 ottobre 2023, tutti documenti nei quali l'Unione Europea, a vari livelli, ha adottato una posizione comune.
Tutti i punti sopra menzionati sono stati riportati anche oggi in Aula dal premier Meloni, confermando dunque come la visione italiana e quella europea seguano sempre di più una stessa linea comune. Un fatto significativo, che rende consapevole non solo l'Italia, ma l'Unione stessa, della buona capacità di analisi e di risposta offerta dal nostro Paese, che spesso sembra quasi indicare la via di risoluzione piuttosto che seguirla semplicemente.
Soluzione strategica per la migrazione
Infine, il Consiglio europeo dovrebbe tenere una discussione strategica sulla migrazione, per avvicinarsi sempre di più ad una soluzione strutturale e definitiva.
Secondo i dati forniti dall'Agenzia Frontex, il numero di rilevamenti di attraversamenti irregolari delle frontiere esterne dell'UE è aumentato del 17% nei primi nove mesi del 2023, arrivando a 279.350 unità, il totale più alto per il periodo gennaio-settembre dal 2016.
In Italia, i migranti sbarcati dal 1° gennaio al 20 ottobre 2023 sono stati 141.043; nello stesso periodo, nel 2022, si erano registrati 77.167 sbarchi.
L'Unione Europea sulla questione migratoria ha fatto grandi passi avanti, attraverso diverse iniziative, quali ad esempio il Piano d'azione dell'UE per il Mediterraneo centrale, presentato dalla Commissione europea il 21 novembre 2022, il Piano d'azione sulla rotta dei Balcani occidentali, presentato il 5 dicembre 2022, il Piano d'azione dell'UE per le rotte migratorie del Mediterraneo occidentale e dell'Atlantico, presentato il 6 giugno 2023, e il Piano d'azione dell'UE per il Mediterraneo orientale, presentato il 18 ottobre 2023.
Inoltre, l'11 giugno 2023, il Presidente del Consiglio Meloni ha visitato Tunisi insieme alla Presidente della Commissione e al Primo ministro dei Paesi Bassi Rutte, quando è stata adottata una dichiarazione congiunta tra l'UE e la Tunisia, alla quale ha fatto seguito il memorandum d'intesa su un partenariato strategico e globale fra l'Unione europea e la Tunisia, firmato il 16 luglio 2023, e un Piano d'azione in 10 punti, presentato dalla Presidente Von der Leyen il 17 settembre 2023 in occasione della sua visita all'isola di Lampedusa.
Inoltre, va segnalato anche che nell'ultima riunione del Consiglio “Giustizia e affari interni” del 19 e 20 ottobre 2023, i ministri riuniti hanno proceduto a uno scambio di opinioni sull'approccio dell'UE alla dimensione esterna della migrazione, dichiarando all'unanimità che sarà importante lavorare a favore di partenariati reciprocamente vantaggiosi con i Paesi terzi, e convenendo sul fatto che l'UE dovrebbe utilizzare in modo efficiente tutti gli strumenti a sua disposizione per sviluppare un modello che ostacoli le partenze irregolari, promuovendo al contempo un sistema efficace per i rimpatri.
L'imminente Consiglio sarà un'ulteriore occasione per ribadire l'importanza strategica della azione e difesa dimensione esterna della migrazione, con particolare attenzione alla cooperazione con i Paesi terzi. Tutti indirizzi che sono stati prontamente offerti dal Governo Meloni sin dal suo insediamento, apportando di fatto un cambio netto nella gestione dei migranti a livello europeo.
Terrorismo in Europa
Infine, il Consiglio discuterà anche del dilagante fenomeno del terrorismo in Europa, che sembra aver ripreso con molta più veemenza rispetto al passato, alla luce del contesto internazionale attuale. Ciò premesso, il Consiglio intende condannare senza alcuna indecisione i recenti attacchi terroristici in Francia e Belgio, affermando altresì che l'Unione europea è unita e ferma nella lotta contro il terrorismo, l'odio e l'estremismo violento di ogni tipo.
Si discuterà perciò dell'azione da prendere in maniera congiunta, coinvolgendo tutte le istituzioni europee e gli Stati membri, per agire in maniera concertata in modo mobilitare tutte le aree politiche a questo riguardo. Perché, banalmente, il terrorismo è un tema apolitico e trasversale, che riguarda ognuno di noi e che da ognuno di noi deve essere combattuto.