Editoria. Alla Camera l’ultimo libro di Matteo Carnieletto, Chiesa (FdI): respiriamo tempi di guerra

“Viviamo un tempo in cui si respirano venti di guerra, dal Medioriente all’Ucraina. È la terza guerra mondiale a pezzi di cui ha parlato Papa Francesco”. Così Paola Chiesa, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Difesa alla Camera, ha introdotto il nuovo libro di Matteo Carnieletto, che si intitola proprio “La terza guerra mondiale a pezzi”.

“Il 4 novembre, due giorni fa – ha proseguito Paola Chiesa – abbiamo celebrato la vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale nel ricordo commosso di tutti i nostri Caduti e la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Forze Armate che sono il nostro orgoglio, Forze Armate che tengono alta la bandiera della nostra Nazione nel mondo. Forze Armate che siamo stati abituati negli anni a vedere impegnate nelle ‘missioni di pace’. Ma viviamo un tempo in cui si respirano venti di guerra”.

Ad Alessandro Amorese, capogruppo di FdI in commissione Cultura alla Camera, il compito di introdurre il libro, “un caleidoscopio di quanto accaduto negli ultimi 15 o 20 anni con una parte finale in cui ci dice a che punto è la notte”. Per Matteo Carnieletto si tratta di “un titolo allarmante, ma bisogna essere consapevoli del momento storico che stiamo vivendo. Un report della Commissione Europea che racconta proprio come gli europei non siano preparati a eventi drammatici e critici come guerre, pandemie e perfino a eventi climatici come quello di Valencia. Invece, per quanto concerne le guerre, dobbiamo prepararci allo scenario peggiore per provare a non viverlo mai. Papa Francesco – prosegue Carnieletto – utilizzò questa frase per raccontare della guerra in Siria che è però solo un pezzettino di quella mondiale di cui si parla. Da oggi abbiamo un presidente degli Stati Uniti che più volte, anche in campagna elettorale, si è battuto per trovare una via diplomatica e il più possibile indolore al conflitto ucraino. Ma Trump immagina anche un’America in cui sostanzialmente si guarda al proprio interno e non al proprio esterno, un disimpegno maggiore negli oltre 50 conflitti in atto nel mondo”.

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