Emergenza siccità. Il documento UE che avvertiva l’Italia già a marzo.

Corsi d'acqua ai minimi storici, agricoltura in crisi nera, blackout diffusi e rischio chiusura dei rubinetti per gli italiani. L'emergenza idrica in Italia, conseguenza del periodo di siccità in cui siamo immersi, era stata prevista in un report della Commissione Europea pubblicato a marzo. Ve lo raccontiamo in questo articolo.

Una grave siccità ha colpito l’Italia settentrionale e in particolare il bacino del fiume Po. Le condizioni di siccità sono legate a una persistente mancanza di precipitazioni da dicembre 2021. Il grave deficit di precipitazioni sta già interessando le risorse idriche. È probabile che la concorrenza idrica di diversi settori inizi prima del solito. La siccità sta già incidendo sul volume di acqua immagazzinata per la produzione di energia nel sistema idroelettrico italiano. La maggior parte dei giacimenti è al di sotto dei valori minimi storici (1970-2019) da settembre 2021. Gli ultimi dati mostrano una quantità di energia immagazzinata di 774 GWh a inizio marzo 2022, il 27,5% in meno rispetto al minimo di 8 anni (1068 GWh nel 2021).
Lo scarso accumulo di neve è stimato dall’indicatore Snow Water Equivalent, con valori estremamente bassi nelle Alpi meridionali durante l’inverno. Queste condizioni causano preoccupazioni per il contributo dello scioglimento della neve agli scarichi dei fiumi in tarda primavera, aumentando la probabilità di siccità idrologica nei prossimi mesi.
A causa di una stagione invernale leggermente più calda del solito, un inizio anticipato della stagione vegetativa corrisponde a condizioni migliori del normale per la crescita della vegetazione nella regione. Tuttavia, la mancanza di precipitazioni può causare gravi impatti non appena la ricrescita prende velocità in primavera.
Per i prossimi tre mesi sono previste condizioni più secche del normale per la maggior parte dell’Italia. Ciò rende meno probabile che abbondanti precipitazioni portino sollievo alla situazione attuale e solleva preoccupazioni per gli impatti diffusi e simultanei.

Questo si leggeva nell’abstract del report pubblicato a marzo dalla Commissione Europea, disponibile qui, intitolato “Drought in northern Italy March 2022” – “Siccità nel Nord Italia Marzo 2022”.

Si tratta di una relazione tecnica del Centro comune di ricerca (CCR), il servizio per la scienza e la conoscenza della Commissione europea. Basata sui dati del Servizio di gestione delle emergenze Copernicus (CEMS),  finanziato dal Regolamento (UE) n. 377/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio del 3 aprile 2014 che fornisce informazioni per la risposta alle emergenze in relazione a diversi tipi di disastri, compresi i rischi meteorologici, i rischi geofisici, i disastri intenzionali e accidentali causati dall’uomo e altri disastri umanitari, nonché le attività di prevenzione, preparazione, risposta e recupero.

L’evoluzione negativa dello scenario era prevista già a marzo

Le previsioni negative di marzo, come scritto nel report, avrebbero dovuto sollevare preoccupazioni per l’evoluzione della siccità in un evento estremo e persistente. “Il monitoraggio dell’evoluzione nei prossimi mesi è essenziale per la valutazione del rischio e dell’impatto e per l’allerta precoce”, si legge nella pubblicazione.

L’allarme energia.

La siccità – si legge nel report – in corso sta influenzando l’accumulo di energia nel sistema idroelettrico italiano. I livelli d’acqua in molti bacini italiani sono al di sotto dei valori minimi storici. […] All’inizio di marzo 2022, il valore dell’energia immagazzinata nei serbatoi italiani era di 1839 GWh, pari al 28,2% della capacità totale di stoccaggio rispetto al valore storico. della capacità totale di stoccaggio contro un minimo storico (1970-2019) osservato del 30,4% per lo stesso periodo.  I dati più recenti mostrano una quantità di energia immagazzinata di 774 GWh alla settimana 10, il 27,5% in meno rispetto al minimo di 8 anni (1068 GWh).
L’attuale livello dei bacini idroelettrici italiani può aggravare l’attuale situazione del mercato elettrico italiano, che sta già vivendo un periodo di crisi. mercato elettrico italiano, che sta già registrando prezzi all’ingrosso da record.

Detto, fatto…

I danni all’agricoltura

La disponibilità di acqua per l’irrigazione sarà inferiore al solito, poiché il Po e i suoi principali affluenti sono già a livelli molto bassi e ci si aspetta una limitata ricarica
di acqua per l’irrigazione che inizierà prima del solito, molto probabilmente all’inizio di aprile. Spiega ancora il report.
L’irrigazione fin da aprile potrebbe essere richiesta non solo per il riso, ma anche per le colture invernali. Ciò significa che la competizione per l’acqua inizierà prima del solito, con possibili effetti negativi sulle aree coltivate a riso. In queste condizioni, le aree marginali del riso (cioè le aree meno produttive) non vengono piantate. Il picco della domanda di acqua si verificherà a maggio, come di consueto, a causa della sovrapposizione della domanda di acqua da parte dei produttori di riso e di mais.

Ed ecco che la cosa si è puntualmente verificata: “Siccità, il riso rimane all’asciutto”.

(Servizio su LA7 del 22 giugno)

La soluzione del Governo Draghi? Non fare nulla per mesi e ora agitare lo spettro del lockdown climatico.

Nonostante fosse avvisato da tempo, il Governo degli oramai ex migliori, non ha messo in campo iniziative utili, se non ad evitare, almeno a contenere il più possibile un’emergenza che era stata pienamente annunciata. Tuttavia, oggi, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio ha paventato l’ipotesi di chiudere i rubinetti degli italiani, mentre il Ministro delle Politiche Agricole Patuanelli parla da giorni di istituire “zone rosse”, tetra evocazione di quanto accaduto con i lockdown pandemici. Mesi a non fare nulla rispetto a una emergenza più che annunciata e ora pensano a chiusure, razionamenti e danze della pioggia, mentre l’Italia e gli italiani si preparano ad affrontare l’ennesima, devastante crisi di questi ultimi due anni, senza un Governo, forte, capace e autorevole ad occuparsene.

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Ulderico de Laurentiis
Ulderico de Laurentiishttp://www.uldericodelaurentiis.it
Direttore Responsabile de "La Voce del Patriota".

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