“Si avvisano le industrie dell’eolico audite in questi giorni alla Camera dei deputati che nessuna semplificazione sarà possibile per la distruzione del nostro paesaggio e della civiltà rurale. Sulle loro richieste formulate in commissione circa la possibilità di semplificare gli iter autorizzativi e sulle accuse alle sovrintendenze di bloccare questo genere di installazioni, è bene specificare agli operatori di settore e alle associazioni che le rappresentano che le sovrintendenze fanno quello per le quali esistono e sono pagate (anche poco). Semmai occorrerebbe investire per favorirne modernizzazione tecnologica e aggiornamento culturale e manageriale, nel rispetto dello spirito di salvaguardia cui consegniamo da decenni il destino delle nostre bellezze naturali e paesaggistiche. Infine rammento a me stesso che l’articolo 9 della Costituzione nel secondo comma considera quei territori a rischio di pale eoliche e pannelli fotovoltaici valori inseriti nei principi fondamentali della Carta: la “Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. La vera rivoluzione nelle energie rinnovabili è il superamento dei ‘mostri’ fuori scala che vengono insediati sui crinali delle catene montuose o nelle valli morbide dell’entroterra, per non parlare della devastazione prodotta dai cosiddetti ‘parchi fotovoltaici’. Ormai se si sente la parola ‘parco’ occorre subito allarmarsi perché dietro si cela una beffa sicura”. È quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia.