“Il ceto medio dev’essere sostenuto così come le piccole e medie imprese, che sono l’ossatura dell’economia reale dell’Italia. Entrambe le categorie sono state fortemente penalizzate dalle conseguenze della pandemia, dal caro energia causato dalla guerra offensiva della Russia e dall’instabilità in Medio Oriente. A pagare rischiano di essere sempre gli stessi soggetti nonostante i miglioramenti dei conti dello Stato e gli sforzi del Governo Meloni. Al contrario dei soggetti che operano nell’economia reale, famiglie e pmi, ci sono alcuni settori che operano anche nel mercato finanziario che hanno registrato profitti stratosferici, determinati da congiunture storiche più che da abilità manageriali. La crescita smisurata degli uni a fronte della scomparsa di diverse migliaia di aziende richiede un patto di solidarietà con i beneficiari dei profitti eccezionali per colmare squilibri e diseguaglianze. Sono sicuro che chiamare alla collaborazione sia più produttivo che varare nuove tasse e costituirà un buon esempio per coinvolgere tutti i soggetti che hanno tratto vantaggio dalle tempeste di questi anni. Si potrà così rafforzare quel ceto medio cui storicamente si deve il benessere e la coesione sociale”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia rispondendo ai giornalisti.