Fabrizio Tatarella, “Meloni realizza il sogno di Pinuccio: costruire una destra di governo in Italia”

“Pinuccio Tatarella rappresenta un prima ed un dopo nella storia della destra italiana. La nascita di Alleanza Nazionale è stato un momento determinante per consacrare in Italia l’idea di una destra di governo. Senza quello che Pinuccio  Tatarella realizzò 30 anni fa non ci sarebbero state oggi le basi per costruire quello che oggi Giorgia Meloni sta costruendo in modo straordinario e mirabile ripercorrendo il percorso voluto da Pinuccio Tatarella “. 

Lo ha dichiarato Fabrizio Tatarella, vicepresidente della Fondazione Tatarella, oggi a Bari a margine del convegno ‘La destra di governo di Tatarella. A 30 anni dalla nascita di Alleanza Nazionale’. “Giorgia Meloni realizza il sogno di Pinuccio Tatarella di costruire una destra di governo in Italia ed in Europa, come la nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente della Commissione europea dimostra. Un’ idea – ha aggiunto – di una destra che sia credibile a livello internazionale”. Il lavoro “cinquantennale di Pinuccio Tatarella è stato teso a realizzare una destra europea, moderna e democratica. Se oggi siamo al governo con Giorgia lo dobbiamo – ha sottolineato Fabrizio Tatarella – anche al lavoro di Pinuccio Tatarella. Come ha detto la premier in più occasioni noi ‘dobbiamo tutto a Pinuccio Tatarella‘”.

“Tutta la destra italiana, specialmente quella pugliese e quella di Bari, è riconoscente a Pinuccio Tatarella per quello che ha fatto per tutti noi. Con Tatarella in vita Alleanza Nazionale non si sarebbe mai sciolta. L’errore di Fini – ha concluso – è stato quello di confluire nel PdL. Fu una fusione a freddo. Io mi auguro che Giorgia Meloni possa lanciare il partito dei conservatori, il partito della nazione, non attraverso un processo che parta dall’alto come avvenne nel 2009 con il PdL, ma un processo che parta dal basso dagli elettori” . In breve, per il vicepresidente della Fondazione dedicata alla memoria dell’ex ministro dell’Armonia del primo governo Berlusconi: “È stato Pinuccio Tatarella a sognare e realizzare una destra non più marginale, in grado di uscire da quella condizione di “esuli in patria”, come Marco Tarchi definiva la destra nel nostro Paese. Il lunghissimo dopo guerra in Italia può dirsi concluso proprio grazie al processo di maturazione della Destra italiana che a Fiuggi nel 1995, a Verona nel 1998, Napoli nel 2000 e Bologna nel 2002, in occasione dei suoi congressi e Conferenze programmatiche, riuscì a dimostrare la sua serietà e la sua capacità di andare oltre il ‘900, il secolo delle Guerre con la sua conseguente stagione di odio e rancore che portarono agli anni di piombo”. Fu proprio grazie all’evoluzione della destra italiana in moderna destra di governo, democratica ed europea, che Luciano Violante, eletto Presidente della Camera dei deputati, pronunciò parole importanti: “È necessario comprendere le motivazioni dei vinti, perché è un pezzo di storia d’Italia che può non farci piacere, ma che bisogna capire e non rimuovere come se fosse una cosa sgradevole”.

Sarà, poi, Giampaolo Pansa a ricordare nel suo “Il sangue dei vinti” il massacro compiuto dagli antifascisti ai danni dei vinti che confermarono che in Italia alla guerra seguì una vera e drammatica guerra civile, dimostrando che tutti i democratici sono stati antifascisti, ma non tutti gli antifascisti sono stati democratici. “Se a Fiuggi nel 1995 era nata la moderna destra di governo di Tatarella, con lo storico Congresso che portò alla nascita di An, a Milano la Meloni ha portato la destra verso il futuro. Una destra, certamente orgogliosa della sua storia e delle sue radici culturali, ma aperta al futuro e che, a differenza degli altri partiti, ha proprio nella sua storia, nelle sue Fondazioni e nella sua classe dirigente gli strumenti per vincere le sfide del governo e dei difficili tempi che viviamo. Giorgia Meloni rappresenta una destra moderna e conservatrice, erede della destra di governo ed europea voluta da Pinuccio Tatarella. Una destra che deve aprirsi il più possibile all’esterno, dialogando con tutte le categorie, per interpretarne istanze e bisogni post pandemia, svolgere un determinante ruolo culturale dotandosi di Fondazioni di riferimento, think tank, luoghi in cui elaborare programma di governo e selezionare attentamente la sua classe dirigente. Per questi motivi Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia non devono dimostrare più nulla a nessuno, con buona pace della sinistra”.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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