Famiglie italiane più fiduciose: i numeri LUISS-TECNE premiano il governo Meloni

C’è un’Italia che guarda al futuro con fiducia, che resiste alle insidie dell’inflazione globale e che comincia a vedere ricadute concrete di una politica economica solida, coerente e patriottica. Lo certifica il nuovo Rapporto sull’Economia Familiare elaborato da Luiss Policy Observatory e TECNE’ a giugno 2025: un documento analitico che registra mese dopo mese le percezioni economiche delle famiglie italiane.

I dati parlano chiaro: cresce la fiducia, migliora il bilancio familiare e il mercato del lavoro viene giudicato più stabile. Non è solo una sensazione, ma una tendenza consolidata che, mese dopo mese, prende corpo nella vita quotidiana degli italiani.

L’indice di fiducia familiare ai massimi da un anno

L’indice sintetico IEF (scala da 1 a 5) relativo all’economia familiare complessiva è salito a 2,84, con un trend stabile o in lieve crescita in quasi tutte le aree geografiche e fasce sociali. Da notare che tra gli occupati e le famiglie del Nord-Est, la soglia dei 3 punti è stata superata già da marzo, mentre anche tra i pensionati e i ceti medi si registra un miglioramento costante.

Il dato più significativo? Il bilancio familiare. A giugno, ben il 51,1% delle famiglie dichiara un equilibrio tra entrate e spese, mentre solo il 13,3% afferma che le spese superano le entrate. E per i prossimi 12 mesi, quasi due famiglie su tre prevedono una situazione di stabilità o miglioramento economico.

Più lavoro e più stabilità: un effetto delle scelte politiche

Anche il mercato del lavoro viene percepito in miglioramento: l’indice sale a 3,15, uno dei più alti dell’intero rapporto. L’occupazione è ritenuta più stabile, specialmente tra i lavoratori del Nord e i nuclei familiari con un reddito medio-alto. Le attese per i prossimi mesi confermano questa fiducia: solo il 14,1% degli occupati teme un peggioramento della propria condizione lavorativa, mentre il 68,5% prevede stabilità.

In questo scenario, non si può ignorare il ruolo delle politiche promosse dal governo Meloni. Dal taglio del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, all’estensione dell’assegno unico universale, fino agli incentivi all’assunzione giovanile e alla promozione dell’economia del Made in Italy, le misure varate negli ultimi due anni cominciano a produrre effetti tangibili.

I prezzi restano una sfida, ma la pressione si attenua

Se c’è un fronte ancora delicato, è quello dell’inflazione, in particolare per i beni alimentari e non alimentari. Tuttavia, anche qui si nota un’inversione di tendenza: la quota di cittadini che percepisce un aumento incontrollato dei prezzi è in calo da marzo. L’indice relativo al potere d’acquisto della spesa alimentare è salito a 2,41, il valore più alto da ottobre 2024.

Significa che, pur tra mille difficoltà, la percezione dei cittadini italiani sta cambiando. E lo fa non solo per effetto di dinamiche internazionali, ma grazie a una politica che mette la famiglia, il lavoro e la stabilità al centro.

Un cambio di clima culturale

A differenza del passato, quando i miglioramenti economici erano percepiti come frutto di forze esterne o congiunture favorevoli, oggi si intravede un riconoscimento implicito dell’efficacia dell’azione di governo. Il fatto che questo avvenga dopo mesi di crisi internazionale, conflitti globali e instabilità energetica, rafforza ulteriormente il valore politico di questi risultati.

Non si tratta di trionfalismo, ma di realismo: il governo Meloni ha saputo trasmettere una visione, costruire strumenti concreti e mantenere la rotta in un mare agitato. E adesso, i numeri lo premiano.

Il Rapporto LUISS-TECNE non è un sondaggio d’opinione, ma un termometro sociale e statistico che rileva sentimenti, difficoltà e speranze. I segnali positivi vanno letti come una sfida da consolidare, non come un punto d’arrivo. Ma resta il dato politico: in un’Italia spesso raccontata come impaurita o in sofferenza, il popolo comincia a fidarsi di nuovo. E lo fa sotto un governo che ha scelto di credere nella forza della nazione.

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