La politica del Governo di centrodestra ribalta le previsioni dei “catastrofisti” della sinistra, che scommettevano contro l’Italia, e rassicura il mondo produttivo. Nonostante la guerra in Ucraina e un’inflazione che in Italia nel 2022 ha fatto registrare il livello più alto dal 1985, la nostra economia cresce più del previsto.
Ottimi risultati sul Pil, cresciuto più di Germania e Francia e più della media dell’Eurozona. Anche il commercio con l’estero va a gonfie vele: su base annua aumentano le esportazioni con il saldo commerciale che, nei primi sei mesi del 2023, è positivo per 18,3 miliardi (era -15,0 miliardi nello stesso periodo del 2022). Persino la borsa sale e persino lo spread è più basso di 60 punti rispetto ai tempi del Governo Draghi. Vola la vendita dei Btp.
Lo stesso mondo produttivo sembra incoraggiato dalle scelte del governo con gli sgravi fiscali concessi per le assunzioni a tempo indeterminato, soprattutto di giovani, mamme (in un importante programma di sostegno alla famiglia e alla natalità) ed ex percettori di reddito di cittadinanza. L’occupazione, così, è cresciuta: i disoccupati in Italia, oggi, sono ai livelli minimi dal 2009.
Per la prima volta dopo due anni anche l’inflazione inizia a frenare: oltre un punto in meno su base annua. Cala di un punto percentuale anche il rapporto fra debito pubblico e Pil.