“Pare che Fanpage non brilli per conti in ordine e rispetto del lavoro. L’approfondimento pubblicato oggi da “Libero” sul ‘metodo Fanpage’ è piuttosto inquietante e mostra un’altra faccia di questo sito online che è giusto che il lettore conosca, esattamente come le inchieste che tanto hanno pubblicizzato. Sono reali le decurtazioni contrattuali applicate a dipendenti e a collaboratori? La società che gestisce il sito Fanpage paga i propri giornalisti il 40% in meno degli altri operatori dell’informazione che lavorano per altre testate giornalistiche? Si tratta inoltre della stessa società e dello stesso sito di notizie che qualche mese pubblicava articoli a supporto del salario minimo. Se davvero ci si vuole occupare di contratti e compensi, non bisognerebbe prima avere i propri contratti e rapporti di lavoro regolari che prevedano un congruo trattamento economico, diritto di ogni lavoratore? Ricordo che la Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana), sindacato unico e unitario dei giornalisti italiani, si è rifiutato di firmare gli accordi e gli stipendi a metà come proposto dalla società che gestisce Fanpage. La stessa società che per pagare meno i propri giornalisti si è rivolta al sindacato Figec-Cisal. Per la Fnsi l’accordo con il sindacato Figec-Cisal rappresenta “un’operazione avventuristica e priva di qualsiasi efficacia”. Voglio ricordare a Fanpage che assumere giornalisti a basso costo non solo è ingiusto ma priva questi lavoratori della dignità che invece si acquisisce esattamente attraverso la loro professionalità. Anticipo che sto pensando di presentare una interrogazione parlamentare per capirci di più e soprattutto se è un caso isolato”.
Lo afferma in una nota il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, On. Walter Rizzetto (FdI).