Fazio e la sua Lucianina lasciano la Rai. Pazienza…

Fabio Fazio, ideatore e conduttore per un ventennio esatto del programma televisivo Che tempo che fa, andato in onda per la prima volta nel 2003 e trasmesso dalla Rai, ha deciso di abbandonare la TV pubblica per approdare a Discovery. Luciana Littizzetto, spalla comica di Fazio che ha seguito il conduttore in quasi tutte le puntate di Che tempo che fa, intende muoversi nella stessa direzione.

Non ci sarebbe da fare lunghe discussioni e complicate analisi in merito perché, come un manager e anche un semplice impiegato cambiano azienda ad un certo punto della loro carriera, anche i personaggi televisivi possono scegliere di passare da un datore di lavoro ad un altro, soprattutto dopo una lunghissima collaborazione come quella quarantennale di Fabio Fazio presso la Rai.

Non c’è nulla di trascendentale in questo, ma le opposizioni, soprattutto Pd e M5S, coadiuvate da alcuni colleghi di Fazio e Littizzetto, agitano lo spauracchio della epurazione politica, esercitata dal Governo Meloni contro giornalisti e anchorman sgraditi della televisione di Stato.

A Viale Mazzini sono cambiate alcune figure, anche di vertice come l’Amministratore Delegato, così come è successo tante volte nel passato all’arrivo di nuovi governi, ma il clima di epurazione esiste solo nella testa di Roberto Saviano e simili. Per esempio, sono stati riconfermati Sigfrido Ranucci, conduttore di Report, Lucia Annunziata e Bianca Berlinguer, che sono tutto fuorché simpatizzanti di Giorgia Meloni. E per quanto riguarda Fabio Fazio e la sua Lucianina, (Fazio chiama così la quasi sessantenne Littizzetto), non vi è stato alcun brusco licenziamento, nessuna cacciata, bensì la coppia ha scelto autonomamente di trasferirsi alle dipendenze di Warner Bros – Discovery, con la prospettiva di un contratto milionario.

Che sia inopportuno considerare Fazio un martire, lo hanno compreso sia Matteo Renzi che persino Selvaggia Lucarelli, altri personaggi che non sono di sicuro organici a Fratelli d’Italia e al centrodestra. Un po’ di rinnovamento non fa comunque male alla Rai, in particolare se lascia un conduttore che era a libro paga della TV pubblica da quarant’anni e gestiva da venti sempre il solito programma televisivo, senza mai cambiare format. Il tutto, all’insegna di una faziosità, (nomen omen), politica evidente costituita anzitutto da una selezione accuratissima degli ospiti, quasi tutti ascrivibili ad una sola parte.

Non c’è bisogno che La Voce del Patriota si sgoli al fine di evidenziare la partigianeria di Fabio Fazio perché è il diretto interessato che riconosce candidamente una specie di militanza televisiva che ha sempre contraddistinto Che tempo che fa. Annunciando le sue dimissioni dalla Rai, Fazio ha affermato di non essere un uomo per tutte le stagioni. Quindi, più o meno in modo diretto ci dice che lui può lavorare soltanto in una televisione pubblica appiattita ai tentativi egemonici del Partito Democratico e della intellighenzia varia di sinistra, e non ci sta di fronte ad una Rai che magari punta a privilegiare il merito professionale a scapito di chi vive di rendita grazie a selezionate amicizie politiche.

La destra non ha bisogno di epurare perché attribuisce importanza al sentimento degli elettori e non alle bugie, condite anche da cattiveria, che vengono esternate in talune trasmissioni. La destra è abituata ad essere trattata male in alcuni salotti televisivi, ci ha fatto il callo oramai, ma più viene demonizzata e più entra nel cuore degli italiani. Pertanto, perché epurare Fazio e simili quando rappresentano invece un supporto, per quanto inconsapevole?

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

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