FdI: da Arianna Meloni appello a responsabilità

“Fare il massimo accanto a Giorgia”

Tanti, tantissimi applausi e un appello alla responsabilità, per fare il massimo al fianco di Giorgia Meloni: così  si è concluso l’intervento di Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia che ha chiuso la Direzione nazionale del partito che unito e coeso si proietta alle prossime sfide politiche.
All’unisono, infatti, i vertici di FdI si dichiarano “Orgogliosi del percorso che stiamo facendo e della fiducia che ogni giorno gli italiani ci dimostrano. Continueremo a lavorare uniti per raggiungere traguardi sempre più ambiziosi”. Dai lavori della direzione nazionale di Fratelli d’Italia, insomma, arriva la conferma di un partito unito e saldo in tutte le sue strutture territoriali. 
In breve, nonostante gli attacchi gratuiti quotidiani e i tentativi di destabilizzare il Governo Meloni, il sostegno degli italiani rimane solido” come ha confermato, appena due giorni fa, il sondaggio con la Supermedia Youtrend. Vale a dire che lo stato di salute di FdI è ottimo. Come conferma la rilevazione, che integra i dati più recenti dei vari istituti demoscopici, che dà il partito al 30,1%, in crescita di 0,5 punti rispetto al 16 gennaio, nelle due settimane più “calde” degli attacchi dell’opposizione, per esempio sul caso Santanchè, e ora delle toghe sul caso Almasri. Tutto ciò significa una cosa sola: che il lavoro che stiamo facendo per difendere l’interesse nazionale, creare opportunità per le nostre imprese e rafforzare la nostra Nazione è quello giusto. Come viene rimarcato da tutti gli interventi ai lavori della direzione nazionale di FdI
E che lo stato di salute del partito è “ottimo”, “i risultati del governo sono assolutamente soddisfacenti” oltre alla “solidarietà alla Meloni e gli altri ministri che è una solidarietà vera e non di circostanza” viene confermato a fra voce dal ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti.
Nel centro convegni a due passi da piazza di Spagna a Roma, tra i temi all’ordine del giorno, ci sono i primi due anni del governo Meloni, l’azione al sud, la sicurezza delle forze dell’ordine. Dopo l’introduzione di Edmondo Cirielli, ad aprire i lavori è’ stato Francesco Lollobrigida, capo delegazione di FdI al governo e ministro dell’ Agricoltura: “Oggi, alla Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia, un momento di confronto con la classe dirigente, gli amministratori e la base militante per rafforzare il legame tra governo e territorio. Fratelli d’Italia si conferma un partito radicato, che continua a essere strumento di ascolto e rappresentanza, che lavora con coerenza per il futuro dell’Italia”. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, capo delegazione di Fdi al governo. “Avanti con determinazione e responsabilità, nel solco dell’azione del Governo Meloni, a difesa dell’interesse nazionale”, conclude l’esponente di Fratelli d’Italia. 

Il caso Almasri e il dovere di fare «Qualunque cosa giusta per difendere la Nazione»

Sul caso Almasri il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha ribadito la convinzione che «chi governa debba fare qualunque cosa giusta per difendere la Nazione. Questo sì, è uno dei compiti di chi ha la responsabilità di governare». Il viceministro agli Esteri, Edmondo Cirielli, ha ricordato che «ci sono sicuramente delle irregolarità nella procedura svolta dalla Corte internazionale e anche dalla magistratura che ha eseguito l’arresto» e questo «è stato rilevato dalla Corte d’Appello». «Questi sono i fatti e penso che leggendo i giornali tutti lo possano dire», ha proseguito l’esponente di FdI, aggiungendo che inoltre arrestare il capo della polizia giudiziaria libica «è come se uno arresta Putin o arresta il capo di Stato Maggiore della Russia… È una cosa che ha degli effetti». «È evidente che quando una personalità di rilievo del governo, internazionalmente riconosciuto, viene arrestata con un’accusa così grave, questo crea sicuramente una destabilizzazione in quel Paese (la Libia, ndr), che – ha ricordato il viceministro agli Esteri – è già fragile”.

I migranti in Albania e il pronunciamento della Cassazione disatteso dalla Corte d’Appello

Sollecitati dalle domande dei cronisti, parlamentari e membri del governo hanno sottolineato come lo stop della Corte d’Appello ai trattenimenti in Albania sia prima di tutto uno strappo delle toghe nei confronti della Cassazione, che sui Paesi sicuri ha già chiarito che la competenza spetta al governo. «Non so se era loro intenzione andare contro le scelte del governo, li ho visti andare contro le scelte della Cassazione», ha spiegato il deputato e responsabile organizzazione del partito, Giovanni Donzelli. «La Cassazione è stata chiara… Valgono le leggi, e le leggi le fa, come dice la Costituzione, il Parlamento», ha detto il capogruppo al Senato, Lucio Malan. «C’è la sensazione che ci sia una parte minoritaria della magistratura che persegue obiettivi politici e che utilizza il proprio potere per cercare di arginare un’azione di governo che ha una legittimazione popolare e parlamentare forte. Naturalmente, con questo dovremo fare i conti. Non c’è alcuna volontà di fare alcun passo indietro rispetto ai percorsi di riforma avviati», ha affermato il capodelegazione di FdI al Parlamento europeo, Carlo Fidanza.

Gli avvisi di garanzia al governo entrano nel consueto questionario agli iscritti

La questione dell’indagine a carico del premier è stata sottoposta anche agli iscritti nel consueto questionario interno inviato con la più newsletter di partito. Tra le varie domande, si chiede se sia considerata «un atto dovuto» o una «indebita intromissione» da parte della Procura nelle decisioni del governo. Tra le domande poste poi anche il dossier giustizia: «È favorevole alla separazione della carriere di giudici e pubblici ministeri?». Infine, vengono chiesti pareri sulla gestione della liberazione di Cecilia Sala, sul rapporto politico tra la premier Meloni e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e sull’operato del governo sull’emergenza immigrazione, compreso l’accordo stipulato con l’Albania.

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Giovanni Curzio
Giovanni Curzio
Giovanni Curzio, 21 anni, napoletano, studente alla facoltà di Giurisprudenza della Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Da sempre è appassionato di giornalismo sia di cronaca che sportivo. Collabora anche con agenzie di stampa ed emittenti radiofoniche e televisive della Campania.

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