Il caldo agostano miete una prima illustre vittima, Andrea Scanzi. L’eclettico collega noto per passare il tempo sui social a fare la groupie di Giuseppe Conte, insultare la Meloni e riempire con la sua nota umiltà pagine satiriche come “Io, professione mitomane“, ha appena preso una cantonata clamorosa solo quanto l’autogoal che si è inflitto.
Ma veniamo ai fatti, ecco la palata di fango di oggi che Scanzi ha provato a lanciare alla Meloni (controvento).
Credendosi improvvisamente giornalista d’inchiesta, rispolvera questa “analisi” di Report sui presunti finti followers che Giorgia Meloni avrebbe su Twitter, peccando dello stesso livello di cialtroneria della trasmissione del Servizio Pubblico, forse superandola addirittura.
Già un anno fa, la Meloni, grazie a un puntuale fact checking che si può comodamente consultare qui, aveva smontato falsificazioni e forzature della surreale inchiesta televisiva, partendo da un dato tanto semplice quanto cruciale: i programmi che permettono di rilevare i presunti fake followers conteggiano come finti anche utenti inattivi o poco attivi.
Questo vuol dire che più un account Twitter è datato e seguito, proprio come quello del Presidente di Fratelli d’Italia, altrettanto facilmente questo può essere seguito da account relativi a persone vere, ma che con il tempo hanno perso interesse per la piattaforma o che la usano esclusivamente per informarsi e non per twittare a loro volta.
Ciò vuol dire che anche questi possono essere conteggiati come fake, anche se non lo sono e falsare qualsiasi tipo di inchiesta, se davvero così la vogliamo chiamare, basata sugli strumenti di cui sopra.
Tutto già chiarito tempo fa, ma Scanzi non contento ha rispolverato la polemica e da ingordo polemista è riuscito in un’epic fail colossale. Infatti, se facesse meno lo showman e più il giornalista avrebbe fatto prima un minimo di verifica a partire dal suo account.
Sorpresa! Se si prova a usare lo stesso tool (Spark Toro) analizzando il profilo della super star filo-grillina, si scopre qualcosa di clamoroso: il grande accusatore ha più “fake” della Meloni su Twitter. Precisamente 56% Scanzi “contro” il 52,2 del leader di FDI.
Che figura di me… sembra riecheggiare Emilio Fede.
Ma se ciò non vi basta ad archiviare questa misera uscita come una figuraccia epocale, ci permettiamo di indugiare ancora un pò per vedere invece il Guru Beppe Grillo come sta messo, sempre secondo il famoso strumento di analisi.
Sorpresa al quadrato! Il folgorato sulla via del PD è ancora più avanti in termini di presunti, finti followers aggiudicandosi un bel 62,2%, complimenti! Insomma, entrambi superano la Meloni: figuraccia doppia.
Potremmo andare avanti per ore a tirare fuori perle del genere, ma come abbiamo già detto, contestiamo il funzionamento di questi tools per l’analisi dei profili, soprattutto circa l’accuratezza nella restituzione dei risultati di questo tipo.
Tuttavia, suggeriamo al giornalista d’assalto di verificare bene la prossima volta, prima di coprirsi di ridicolo in maniera così eclatante.
A voler vendere libri parlando di cazzari si rischia di dover diventare autobiografici.
Bravo meriti il premio Pulitzer! Ti sfugge però che Scanzi è un giornalista e può alimentare il suo ego smisurato come gli aggrada, la Meloni è un politico di spicco e se mente in questo modo è grave. Il compito del giornalista è dare notizie su persone rilevanti, non è che se Scanzi fa peggio non debba permettersi di criticare un politico. Hai capito? Spero di si! ciao
Be’ , Scanzi è un giornalista? E soprattutto , conosce il corretto uso del Guttalax, vista la sua faccia da stitico ?