Finalmente l’ONU si accorge delle dittature

La missione internazionale indipendente d’inchiesta sul Venezuela del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha rilevato la mancanza di indipendenza e di imparzialità della Corte Suprema venezuelana. Insieme al Consiglio nazionale elettorale, (CNE), il massimo tribunale della Repubblica bolivariana, secondo gli osservatori ONU, fa parte anch’esso della “macchina repressiva” del governo di Nicolas Maduro. Queste dichiarazioni sono state pubblicate sulle pagine social ufficiali dell’organismo facente capo al Palazzo di Vetro poche ore prima che la Corte Suprema di Caracas confermasse la validità della vittoria di Maduro alle elezioni presidenziali.

Al netto di chi, come la Russia di Vladimir Putin e anche la Cina, ha interesse che prosegua l’esistenza di un baluardo dell’anti-americanismo a due passi dagli Stati Uniti e ovviamente ignora la situazione, tutti hanno capito che la riconferma di Nicolas Maduro alla presidenza sia una truffa in piena regola operata da un Capo di Stato trasformatosi in dittatore. Un caudillo rosso che negli anni ha compresso la democrazia, assoggettando a sé i principali organi statali, dalla Corte Suprema in giù, ha represso con violenza gli oppositori ed ora, complici pure interessi e collusioni criminali con i narcotrafficanti, non accetta in alcun modo di cedere il testimone alle forze di opposizione, uscite in realtà vincitrici con il loro candidato dalle Presidenziali del 28 luglio scorso, e si è inventato la riconferma, sorretto da apparati dello Stato, fra i quali il CNE e la Corte Suprema, facenti parte di un regime autocratico vero e proprio.

Se il processo elettorale al termine del quale Nicolas Maduro ha annunciato la propria rielezione fosse stato limpido e onesto, da Caracas sarebbero giunti i verbali del voto atti a dimostrare l’avvenuta vittoria del leader socialista bolivariano, come è stato richiesto dall’Italia, ma tale operazione di trasparenza non avrà probabilmente mai un inizio. È importante che non si affievolisca la pressione internazionale su Maduro e se anche l’ONU intende fare la propria parte, ne siamo molto lieti. Le Nazioni Unite, attraverso la loro missione d’inchiesta sul Venezuela, hanno denunciato, in sostanza, l’esistenza di una dittatura a Caracas e questa è una notizia. Non dovrebbe esserlo affatto perché l’Organizzazione delle Nazioni Unite fu creata più di settant’anni fa per garantire pace e stabilità nel mondo, e di solito le tirannie, con le sanguinarie repressioni interne e l’indicazione di nemici all’esterno, non lavorano granché per la concordia fra le Nazioni.

Quindi, l’ONU dovrebbe essere severa in automatico con i regimi liberticidi e quelle entità che spaziano con disinvoltura dal rappresentare un partito politico all’essere di fatto gruppi terroristici, pensiamo solo a Hezbollah e Hamas, ma non è stato e non è sempre così. Le Nazioni Unite hanno inanellato nella loro Storia più o meno recente una serie di fallimenti clamorosi, la Somalia frammentata di oggi è ancora lì a ricordarceli, che, fra la corruzione e la complicità con criminali politici di funzionari e operatori ONU, hanno allontanato questo organismo internazionale dai princìpi originari. La crisi di credibilità del Palazzo di Vetro viene da lontano, ma dall’inizio del mandato dell’attuale Segretario generale Antonio Guterres la situazione, se possibile, è persino peggiorata.

L’ex premier portoghese, non ci vuole molto ad intuirlo, è un terzomondista di sinistra che ha coinvolto nelle proprie idee un organismo che dovrebbe essere super partes. L’ONU di Guterres non si è mai stracciata le vesti dinanzi alla guerra di Putin in Ucraina e però ha saputo bacchettare sin da subito le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. Nel mezzo, la scandalosa giustificazione offerta ai terroristi di Hamas da parte del Segretario generale, che ha avuto il coraggio di sostenere che gli attacchi in Israele del 7 ottobre scorso fossero dovuti alla comprensibile esasperazione dei palestinesi, oppressi dallo Stato ebraico. Poi, la partecipazione provata di alcuni membri dell’UNRWA, l’Agenzia ONU per i profughi palestinesi, nelle incursioni di Hamas. Fa piacere, ma stupisce la condanna delle Nazioni Unite rivolta al Venezuela bolivariano di Nicolas Maduro.

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Roberto Penna
Roberto Penna
Roberto Penna nasce a Bra, Cn, il 13 gennaio 1975. Vive e lavora tuttora in Piemonte. Per passione ama analizzare i fatti di politica nazionale e internazionale da un punto di vista conservatore.

1 commento

  1. Il maggiore finanziatore dell’ONU sono gli USA, ma la direzione dell’ONU è da decenni dominata da Paesi antidemocratici, fiancheggiatori delle dittature ed antiamericani.
    Se non bastasse, la Russia di Putin, paese dittatoriale e guerrafondaio, è nel Consiglio di sicurezza!
    Penso che i paesi occidentali, USA ed Europa, dovrebbero abbandonare l’ONU decretandone la fine immediata.
    E’ un ente inutile e dannoso. Si abbia il coraggio di dirlo e di prendere le risoluzioni conseguenti.

    Con affetto

    Alessandro

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