“Mi sorprende ascoltare l’assessore Bertolaso che cita Carlo Lucchina per argomentare le proprie scelte politiche sul fine vita. Il Consiglio Regionale della Lombardia aveva approvato la pregiudiziale di costituzionalità, rimandando la competenza allo Stato nazionale, ma l’assessore non ha tenuto conto di questa decisione e ha permesso che venisse praticato il primo caso di suicidio assistito in Lombardia. Poi si è appellato a Carlo Lucchina, venuto a mancare lo scorso Natale, cercando protezione in una vicenda del tutto diversa, nella quale Lucchina aveva difeso la vita di Eluana Englaro proprio contro quel suicidio assistito che Bertolaso ha oggi permesso. La decisione dell’assessore lascia perplessi sotto il profilo politico, al di fuori di procedure tecniche che non sembrano essere presenti nella sentenza della Corte Costituzionale. Mi appello quindi all’assessore Bertolaso e al Direttore Generale al Welfare Mario Melazzini, perché la volontà popolare rappresentata dal Consiglio regionale lombardo venga pienamente rispettata, soprattutto di fronte a scelte che riguardano la vita e la morte”. Lo ha detto il deputato lombardo di Fratelli d’Italia Lorenzo Bertolaso.