Fisco amico, entrate tributarie in aumento: +19 miliardi di euro sul 2023, ottima notizia in vista della manovra

È settembre e inizia a intensificarsi il dibattito sulle questioni finanziarie. E si inizia pure a scoprire che le predizioni della sinistra, ancora una volta, sono indirizzate verso il fallimento e la facile smentita dei dati. No, quella di dicembre prossimo non sarà una manovra lacrime e sangue: le ottime condizioni dell’economia italiana permettono al Governo Meloni di superare agevolmente lo scoglio dell’austerità imposto dall’Unione europea nel nuovo Patto di Stabilità. Ci saranno le risorse necessarie per dare seguito alla strategia già vincente dell’esecutivo, quella volta alla riduzione delle tasse per le classi più deboli, agli incentivi alle assunzioni per le categorie più fragili e all’eliminazione degli annosi sussidi rivolti anche a chi poteva lavorare. Tutto ciò che, in pratica, ha consentito all’occupazione di crescere e alla produzione di fare altrettanto, all’evasione di diminuirsi e alle entrate tributarie di aumentare. E come un effetto boomerang positivo, come un circolo virtuoso, questo processo consente di rinvigorire lo Stato e prepararlo per una nuova annata di tagli di cuneo fiscale e di accorpamento delle aliquote Irpef. Ieri è arrivata l’ennesima buona notizia per l’Italia: le entrate sono aumentate più di quanto era stato previsto nel Def stilato ad aprile e permetteranno così alla nostra Nazione di affrontare agevolmente la fase della manovra finanziaria.

Funziona il fisco amico

I dati sono stati forniti dal dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed evidenziano che da gennaio a luglio 2024 le entrate tributarie accertate corrispondono a 328.365 milioni di euro, in aumento di ben 19.201 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita stimata è del 6,2%. Le imposte dirette sono aumentate (+7,84%) in misura maggiore rispetto a quelle indirette (3,98%), comunque in crescita rispetto allo scorso anno. Crescita evidente, in quasi tutti i mesi, rispetto al 2023 e anche al 2022. L’unico in calo è giugno, che però è stato influenzato dallo slittamento del versamento delle imposte a luglio, cosa che ha aumentato la crescita delle entrate del mese. L’Irpef, in particolare, è cresciuta del 6,9% annuo, con 137 miliardi di euro 8,9 miliardi in più rispetto allo scorso anno. In modo evidente, dunque, i cittadini italiani, oltre a essere incentivati al pagamento dei tributi da crescita economica e da aliquote che diventano via via sempre più eque e meno vessatorie, stanno riconoscendo fiducia nell’esecutivo. I dati, in questo modo smentiscono anche quanti, da sinistra, gridavano al governo amico degli evasori: dare maggiore fiducia ai contribuenti era un modo per raggiungere obiettivi come questo, che fanno bene alla Nazione intera. In questo modo, il Governo Meloni è riuscito ad agevolare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti: un aumento significativo del 6% al quale va poi aggiunto il record di rientro dall’evasione risalente allo scorso anno: il centrodestra, dunque, sta riuscendo nell’intento di avvicinare di nuovo il contribuente al fisco.

Combattere l’evasione vera, non presunta

Dunque, negli ultimi mesi si è avuto un netto miglioramento dei conti pubblici: i contribuenti adempiono, mentre si colpisce l’evasione fiscale. Quella vera, e non quella presunta. Un risultato che, aggiungendo anche le ottime condizioni del Pil e dell’occupazione, lasciano presagire una nuova legge di Bilancio che, come negli anni scorsi, sarà del tutto favorevole alle vere esigenze dei cittadini.

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