“Gli ISA sono un’autentica follia, bene hanno fatto i commercialisti a proclamare lo sciopero, a cui hanno aderito anche gli avvocati tributaristi. Con gli ISA, il fisco dà un voto da 0 a 10 al contribuente stabilendo così se è in presenza di un potenziale evasore. Parte di questo giudizio è determinato dalla dichiarazione dei redditi, ma i commercialisti per compilare i parametri degli ISA devono adempiere a una serie di prescrizioni infinite che ad oggi hanno già subito numerose variazioni che hanno costretto a rivedere i calcoli. Alla faccia della semplificazione. La lotta all’evasione deve essere prioritaria, ma non si può pensare che per stanare gli evasori si debbano complicare le procedure contabili con nuovi adempimenti a carico dei commercialisti. Dal 2015 ad oggi i commercialisti si sono trovati a fronteggiare 53 nuove prescrizioni: un castello burocratico che rende impossibile il lavoro e che appesantisce il carico di responsabilità oltre ogni limite. Come Fratelli d’Italia e come membro della Commissione Bilancio del Senato, non posso che sostenere questa battaglia per chiedere che la compilazione degli indici sintetici di affidabilità sia abolita o quantomeno diventi facoltativa. Mi auguro che il ministro Gualtieri si degni di ascoltare i commercialisti e che questo possa essere un primo passo per procedere verso una sburocratizzazione del sistema fiscale”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Nicola Calandrini