“Prevedere il Superbonus 110 % con coperture stanziate per oltre 18 miliardi di euro tra PNRR e Fondo complementare, come dai documenti citati e dalle Comunicazioni in Senato dello scorso 27 aprile del presidente Draghi, significa considerare i crediti di imposta ad esigibilità pluriennale come dei crediti fiscali pagabili immediatamente e quindi tali da generare un inadeguato aumento del debito pubblico. Se poi consideriamo che con tale approccio contabile il governo non solo mistifica la realtà, in quanto la trasferibilità e scontabilità dei crediti non costituisce obbligo di pagamento per lo Stato, ma ignora pure le -retroazioni fiscali-, cioè i benefici in termini di maggiori entrate erariali conseguenti agli effetti di misure come il Superbonus 110%, e più in generale dalle misure che permettono la circolazione dei crediti di imposta, vuol dire che questo Esecutivo non vuole davvero utilizzare e massimizzare i benefici prodotti. Insomma, preferisce rimanere prono ai poteri finanziari nazionali ed europei, che continuano illusoriamente a ritenere inviolabile il potere assoluto della moneta legale, mentre peraltro spopolano finanche le criptovalute. Ritengo, invece, che si debba assolutamente allargare il sistema della libera trasferibilità dei crediti fiscali e l’utilizzo di tali misure espansive, magari riferendosi alla proposta legislativa di Fratelli d’Italia per l’introduzione dei -Buoni digitali di sconto fiscale-, senza prevedere coperture a debito ma introducendo semplicemente delle clausole di salvaguardia automatiche in funzione dell’eventuale minor crescita economica e comunque della pluriennalità di tali crediti fiscali”.
Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea de Bertoldi, segretario della Commissione Finanze che ha presentato sul tema un’interrogazione al ministro Franco.