“La proposta di revisione del catasto affossa le speranze di coloro che anziché ingrassare la speculazione finanziaria intendevano indirizzare i propri investimenti in campo immobiliare. Per il Governo l’urgenza non è quella di diminuire la pressione impositiva ed espropriativa che ha depresso il mercato immobiliare, così come risulta dal fatto che oramai da dieci anni l’IMU costa 12 miliardi di euro in più rispetto all’ICI, ma quello di andare in senso opposto. Del resto, ogni volta che si è messa mano alla revisione degli estimi catastali, si è registrato un aumento generalizzato della tassazione. E non si venga a dire che questa sarà una riforma che lascerà invariato il gettito, perché anche in questa occasione, come nelle precedenti, non sarà così. Se il Governo Draghi, nella delega per la riforma fiscale, voleva dare almeno un segnale per la diminuzione della pressione fiscale sulla proprietà immobiliare, anziché seguire pedissequamente le richieste che vengono dall’Europa, poteva iniziare ad eliminare la patrimoniale IMU sugli immobili inagibili e su quegli immobili ubicati nei piccoli comuni d’Italia, in via di spopolamento. Ma la voracità del Governo Draghi è tale per cui ha respinto anche queste proposte di mero buon senso”.
Lo dichiara Tommaso Foti, vicecapogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia.